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WTA Roma. Vinci unica (o quasi) speranza azzurra: "Gimme hope Johanna"…

TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Dopo l’eliminazione di Errani, Knapp e Schiavone, per restare in gara il tennis italiano femminile, oltre che su Claudia Giovine, conta su Roberta Vinci. Che affronterà una Johanna, Konta o Larsson, nella speranza di nuove soddisfazioni al Foro…

“Gimme hope Jo’anna” cantava a fine anni Ottanta l’artista guyanese Eddy Grant. Era un ballabile inno reggae contro l’apartheid e riscosse grande successo in mezzo mondo. “Gimme hope Johanna” potrebbe replicare oggi il tennis italiano in rosa. Già, perché alla luce dei risultati odierni il match di Roberta Vinci (che beneficia di un bye) contro la vincente tra due Johanna, la britannica Konta e la svedese Larsson, rivestirà ancor più importanza di quanto si potesse pensare.

La prima giornata di main draw Wta agli Internazionali d’Italia, infatti, ha riservato solo delusioni alle tenniste azzurre. Tre match, altrettante sconfitte: un bilancio deficitario per le ragazze che negli anni scorsi ci hanno fatto sognare, aggiudicandosi per quattro volte la Fed Cup e ottenendo vittorie e finali di prestigio negli Slam e anche a Roma.

Francesca Schiavone (all’ultima presenza?) e Karin Knapp erano obiettivamente chiuse dal pronostico contro le ceche Lucie Safarova e Barbora Strycova, ma certo sono rimaste al di sotto dei propri standard, racimolando pochi game ciascuna. Colei che avrebbe potuto salvare la baracca era Sara Errani, che, in quanto numero 14 del seeding, godeva dei favori del pronostico dinanzi alla britannica Heather Watson, passata dalla tradizionale giungla delle qualificazioni. E invece nemmeno la ravennate, finalista qui due anni fa, ha saputo invertire il trend negativo. Ha strappato almeno un set, ma nel terzo è crollata in modo fragoroso, incassando un pesante 60.

A questo punto resta tutto nelle mani di Roberta Vinci. E di Claudia Giovine, of course. Dalla quale, in ogni caso, non possiamo pretendere alcunché: la cugina di Flavia Pennetta è stata già brava a guadagnarsi la wild card per il main draw tramite le prequalificazioni, e contro la qualificata statunitense Christina McHale si giocherà le sue chance senza aver nulla da perdere. 

Fondamentale, invece, sarà l’impegno della neo-numero 7 del mondo. Su Roberta graverà la responsabilità di tenere in gara ai massimi livelli al Foro il nostro movimento femminile, che dopo la retrocessione della squadra nazionale in “B” (o “A2”, che dir si voglia) non può permettersi ulteriori sbandamenti casalinghi. E allora dacci speranza, Johanna: chiunque tu sarai, Konta o Larsson, non fare scherzi e lascia viva l’illusione che le nostre fantastiche ragazze continuino a regalarci le enormi soddisfazioni cui ci hanno abituato. Almeno per un altro po’.

 

Fabrizio Fidecaro

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