TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Madison Keys ha battuto per 76(5) 64 Garbine Muguruza, conquistando agli Internazionali la finale più prestigiosa in carriera. Affronterà la connazionale Serena Williams o la rumena Irina-Camelia Begu.
Tira forte e sulle righe. La classica risposta ironica a chi domanda consigli su come impostare la tattica di gioco è vera e propria filosofia per Garbine Muguruza e Madison Keys. Ovvio, con una così alta percentuale di rischio è inevitabile commettere un numero considerevole di errori. La bravura sta nel limitarli il più possibile, avendo così un saldo decisamente attivo con i colpi vincenti. Oggi la difficoltà era resa maggiore dal campo allentato per via dell’acquazzone che ha colpito Roma, obbligando l’organizzazione a spostare la prima semifinale femminile sul Pietrangeli e a farla cominciare con più di tre ore di ritardo sul programma annunciato.
La più abile in queste condizioni tutt’altro che semplici si è rivelata la statunitense, che si è imposta per 76(5) 64 in un’ora e quarantadue minuti e ha così guadagnato la terza finale in carriera nel circuito maggiore, dopo quella vinta nel 2014 a Eastbourne e la sconfitta nel 2015 a Charleston (curiosamente sempre contro Angelique Kerber e per 75 al terzo). Senz’altro si tratta della più prestigiosa, e domani la 21enne di Rock Island andrà a caccia del suo primo titolo Premier Five.
È stato un match assai legato ai servizi: uniche eccezioni, break e controbreak nel quarto e nel quinto game del parziale d’apertura (Keys avanti 3-1 e subito ripresa) e il break decisivo nel settimo gioco del secondo. Madison ha dimostrato fin dall’inizio di saper reggere meglio la pressione sui punti che contavano maggiormente, superando anche il disagio dovuto, oltre che al ritardo, ad alcune brevi interruzioni di gioco per improvvisi scrosci d’acqua, l’ultima addirittura quando era ormai ad appena due punti dal successo. «Lì ho temuto che lo stop fosse lungo», ha ammesso la Keys in conferenza stampa. «Ero 5-4 30-15 con il servizio. Con la mia fortuna, ho pensato, pioverà fino a domani e ci penserò su tutta la notte. Per fortuna, però, non è accaduto. Ho mantenuto i nervi saldi e sono riuscita a chiudere».
L’americana e la spagnola, entrambe alla prima semifinale dell’anno, hanno commesso l’identico numero di errori gratuiti, ma la vincitrice ha messo a segno ben nove vincenti in più (29 a 20) e questo, fra tenniste con stile simile, non poteva che fare la differenza. «Ho giocato davvero bene oggi», ha dichiarato Madison. «Specie il primo set è stato durissimo ed è sempre difficile quando cominci, ti fermi e riparti più volte. Sono felice, spero di uscire dal campo anche domani con un grande sorriso».
Per Garbine, numero 3 del seeding e favorita sulla carta, un’eliminazione che brucia dopo una settimana che l’ha vista di nuovo su buoni livelli. La Keys, che ha ripetuto il successo ottenuto nell’unico precedente head to head (al primo turno di Cincinnati 2012), attende nel match clou la vincente tra la connazionale Serena Williams e la rumena Irina-Camelia Begu. Potrebbe essere derby generazionale a stelle e strisce, e i motivi d’interesse di certo non mancherebbero.
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