TENNIS – Intervistato da L’Equipe, l’ex tennista Fabrice Santoro ha parlato di tanti suoi ex colleghi: elogi per Federer e Safin, molto meno tenero con Coria.
“Le Magicien” non ha dubbi su chi sia il miglior giocatore che abbia mai affrontato: «Senza alcun dubbio Roger Federer. La cosa più impressionante è che fa sembrare facili anche le cose più difficili. La sua qualità migliore è la freschezza con cui vive la professione, non è normale essere come lui: ride negli spogliatoi come se fosse un 15enne, e poi i viaggi, la competizione, gli allenamenti, le interviste, gli autografi da firmare. Vive al 100% per tutto questo, è come se questo sport fosse stato creato apposta per lui».
Non si può dire che invece il francese stimi l’argentino Guillermo Coria: «Era un imbroglione e con l’occhio di falco avrebbe vinto pochi match. Non si faceva problemi nel disegnare un segno sbagliato sulla terra, cercava di ingannare. Nella finale del Roland Garros che perse nel 2004 ci fu un po’ di giustizia, mi sarei arrabbiato se uno come lui avesse vinto uno Slam».
Nessun dubbio su chi fosse il più grande amante delle feste e della vita notturna: «Ovviamente Marat Safin. Nel torneo di Mosca sapeva che avrebbe giocato ogni sera alle 20, in questo modo poteva uscire tutte le notti, tornare a casa alle 5 del mattino e svegliarsi tranquillamente alle 14-15. Si tratta comunque di una persona davvero gentile, un ragazzo molto dolce».
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