TENNIS – Di Gianluca Atlante
ROLAND GARROS. Fuori anche Roberta Vinci e diventano 3 le eliminazioni italiane di un lunedì disastroso su tutti i fronti al Roland Garros. Se ci aggiungiamo l’eliminazione (prevedibile) di Marco Cecchinato, fanno 4/4 in ventiquattro ore, alcune di queste molto pesanti. 6-1 6-3 ricevuto dalla n.7 del seeding da Kateryna Bondarenko, che equivale anche all’uscita della testa di serie più alta fino a questo momento.
Sul Bois de Boulogne, come in tutto il nord della Francia, fa notte molto tardi. Sul tennis italiano, oggi, il sipario è calato ancor prima delle tenebre parigine: molto prima. Fuori Bolelli, dicevamo, fuori la Errani e fuori anche la Vinci. In una giornata carica di pioggia in avvio e di terra pesante sotto le sponsorizzate suole di un’Italia del tennis, messa al tappeto ancor prima di inziare a fiatare. Sconfitte nette, senza appello, senza possibilità di star lì ad interrogarsi su questa o quella palla, uscita magari di un nulla. Niente di tutto queso.
Il 6/1 6/3 rifilato dalla tennista ucraina, Kateryna Bondarenko alla numero 7 del tabellone di questo Roland Garros, è sin troppo eloquente, ancor più di quanto dica il punteggio stesso. La “Roberta” nazionale, in completo azzurro, dopo aver fatto scappare la sua collega sul 6/1 2-0, ha provato a mischiare un po’ le carte alla propria dirimpettaia, ma sulla terra umida, resa ancor più pesante dal clima uggioso di questi giorni, il gioco della tarantina ha finito per naufragare ancora prima di trovare uno spiraglio di luce in quello della Bondarenko. Roberta, al pari di Sara, non è mai entrata in partita.
Ci ha provato, all’inizio del secondo set, quando l’avversaria era già scappata 2-0, ma senza quella convinzione necessaria che, nonostante i ripetuti best ranking, sembra più abitare a casa Vinci. Morale della favola, non certo a lieto fine, almeno per questi primi due giornate al Roland Garros, il tennis azzurro piange soltanto lacrime amare e, soprattutto, lo fa con Sara Errani e Roberta Vinci, testa di serie n umero 7, ma anche lei reduce, al pari di “Sarita”, da un periodo non certo favorevole: primo turno a Madrid, sconfitta dalla Kovinic, primo turno a Roma, superata dalla Konta e secondo turno a Nurnberg, eliminata dalla Krejcikova. Lo fa con due ragazze che, unitamente a Pennetta e Schiavone, hanno riscritto la storia del tennis in “gonnella”.
Tanto per sdrammatizzare un po’ il tutto, sembra che su questo panorama, quello al femminile, si sia abbattutta la “mnaledizione”, per carità benevola, di Flavia Pennetta. Un po’ come quella di Babe Ruth per i Boston Red Sox. Vogliamo pensarla così, in un altro modo farebbe male, come le sconfitte di oggi.
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