TENNIS – PARIGI – Dai nostri inviati CICCHITTI e VASSALLO. Rafael Nadal continua ad avanzare al Roland Garros, dove ha superato facilmente l’argentino Facundo Bagnis in un’ora e quarantaquattro minuti di gioco, col risultato di 6-3 6-0 6-3. Vince anche Novak Djokovic: 7-5 6-3 6-4 a Steva Darcis, pur senza brillare.
Un successo prevedibilmente agevole per Nadal, che ha avuto un po’ di difficoltà solo in apertura di match, andando subito sotto di un break contro questo argentino assiduo frequentatore dei tornei Challenger e ancora poco conosciuto a livello ATP. Per Bagnis è stato appena il secondo torneo Major in carriera, dopo il Roland Garros 2014, giocato dopo aver superato le qualificazioni.
Dopo aver battuto al primo turno il qualificato Kenny de Schepper, Bagnis ha avuto l’onore di affrontare sullo Chatrieril vincitore di nove edizioni di questo torneo, Eppure Nadal ha iniziato a giocare non con la sua solita scioltezza, è lui stesso, a spiegarci cosa è accaduto nei primi tre game dove lo abbiamo visto avere attimi di difficoltà «Facundo gioca molto bene, ha iniziando attaccando, non faceva errori, è un buon giocatore. Devo dire ero un po’ in difficoltà. Poi ho capito che dovevo cambiare qualcosa per superare quel momento, essere più incisivo per poterlo battere».
Quella di oggi, è stata una vittoria importante per Nadal, numero 200 in uno Slam, un traguardo che Rafa non sapeva nemmeno di aver raggiunto: «Non lo sapevo, comunque grazie per avermelo ricordato. Sì a voi può sembrare una vittoria importante, ma per me, è più importante aver superato il secondo turno di questo torneo. La cosa importante è che ho giocato bene, ho iniziato bene questo torneo e i risultati sono a testimoniarlo».
Nessuna particolare difficoltà nel trovarsi di fronte un mancino come lui: «No, non è più difficile giocare contro un mancino come me, è solo una storia diversa, dovevo cambiare solo un paio di cose nel mio gioco. È vero ho iniziato un po’ lentamente e facendo degli errori. Allo stesso tempo stavo giocando troppo sul suo rovescio, poi ho cambiato, aprendomi il campo sul suo diritto. Ho fatto piccoli aggiustamenti, ma niente di molto importante. Penso comunque, di aver giocato sempre bene durante tutta la mia carriera contro i mancini».
Se Nadal festeggia la vittoria numero 200 negli Slam – raggiungendo la semifinale arriverebbe a quota 204, superando Pete Sampras al sesto posto nella classifica all-time dei più vincenti – per Novak Djokovic è arrivato il successo numero 50 a Parigi, in un match non perfetto contro “lo squalo” Steve Darcis.
Nole ha avuto difficoltà soprattutto nel primo set: avanti subito di un break si è lasciato recuperare ed è riuscito a scrollarsi di dosso il belga soltanto alle soglie del tie-break. Tanti errori – alla fine il bilancio sarà negativo, con 29 vincenti e 42 errori – e a tratti una mancanza di intensità giustificabile nelle primissime battute di un torneo che gli ha regalato un tabellone abbordabile fino alla fatidica semifinale con Nadal che appare scritta.
Il successo numero 50 gli permette di distanziare Bjorn Borg e di portarsi a -2 da Andre Agassi; riuscisse poi a vincere il torneo arriverebbe a quota 55, portandosi al terzo posto in assoluto alle spalle dei soliti Nadal e Federer. Statistiche e numeri di poco conto in quello che è la grande ossessione del numero 1 del mondo: gli mancano ancora 5 ostacoli per raggiungere la Coppa dei Moschettieri, il primo lo affronterà sabato ed è Aljaz Bedene, britannico d’adozione di sangue sloveno.
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