TENNIS – PARIGI – Dal nostro inviato PIERO VASSALLO. Timea Bacsinszky si qualifica per il terzo turno del Roland Garros battendo Eugenie Bouchard 6-4 6-4. Cnadese presa a pallate per un’ora, inutile la reazione finale: i fasti del 2014 sono ancora un ricordo lontano.
Un urlo liberatorio subito dopo il match point, un modo per scaricare la tensione che iniziava a farsi strada nella sua testa dopo una partita quasi impeccabile per un’ora. Timea Bacsinszky è al terzo turno del Roland Garros, ci arriva battendo con un doppio 6-4 Eugenie Bouchard in un match iniziato in salita, poi dominato e infine quasi riaperto in pieno stile “WTA drama”.
Per i primi 15 minuti Bouchard ha dato segnali incoraggianti, ha iniziato con un bel piglio, aggressivo, determinato. Un fuoco di paglia. Avanti 4-1 la canadese si è afflosciata, complice una crescita notevole di Bacsinszky e una differenza di ritmo sempre più marcata. Genie ha incassato un parziale mortifero di 10 game, quando è rinvenuta dallo shock il punteggio recitava 6-4 5-0 per la svizzera.
Qui qualcosa si è inceppato nel gioco di Timea, prima la fretta di chiudere, poi un po’ di braccino e Bouchard – ormai deresponsabilizzata – è risalita fino al 5-4, una rimonta però inutile. Vince Bacsinszky, con merito e con la voglia di chi ha un grosso credito con la sorte: lo scorso anno giocò una stagione fantastica – non a caso semifinalista qui a Parigi – ma proprio sul finale la lesione al legamento del ginocchio sinistro e la rinuncia a un posto da riserva al Master di Singapore.
La riabilitazione non è stata semplice, nei primi quattro tornei stagionali ha vinto soltanto una partita, poi la condizione è arrivata e con sé ha riportato la Bacsinszky di un anno fa: semifinale a Miami, quarti a Roma, vittoria nel piccolo torneo di Rabat. Dimostrazione che le prestazioni del 2015 non erano un caso isolato. Chi rispetto al 2015 ha fatto un piccolo passo in avanti è Bouchard, ma era impensabile fare di peggio. Il vero problema per Genie è che i bei risultati del 2014 restano lontani anni luce e il sospetto che non torneranno si fa sempre più concreto.
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