TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Le sconfitte di Vinci e Seppi hanno chiuso il sipario sulla partecipazione azzurra agli Internazionali d’Italia 2016. Il bilancio complessivo nei main draw di singolare, desolante, è di un match vinto e dodici persi.
Le prime gocce di pioggia di questa edizione cominciano a scendere giusto qualche minuto dopo l’uscita di scena dell’ultimo italiano rimasto. Forse il segnale che il disastro è ormai compiuto. Anche Roberta Vinci e Andreas Seppi salutano malinconicamente il Foro Italico e ora non c’è più traccia del nostro Paese nei due tabelloni di singolare. Il bilancio azzurro agli Internazionali d’Italia 2016 è desolante: un match vinto e dodici persi nei main draw, 1-7 fra gli uomini e 0-5 fra le donne. A questo si aggiungono i dati delle qualificazioni: tre successi (due di Volandri e uno di Donati) a fronte di quattordici sconfitte, 3-10 nel settore maschile, 0-4 in quello femminile, che dunque totalizza un clamoroso 0-9 complessivo.
Oggi Roberta Vinci, che beneficiava di un bye iniziale in quanto numero 7 del seeding, ha rischiato la Caporetto sportiva sul centrale dinanzi a Johanna Konta, che non le ha concesso nemmeno un game nel primo set. Nel secondo c’è stata più lotta, ma sempre con la britannica avanti nel punteggio e la tarantina a inseguire. Roberta ha salvato l’onore, ma ha dovuto incassare un comunque molto pesante 60 64.
Ancor peggiore sarebbe potuta essere la sorte di Andreas Seppi. Sul Pietrangeli, infatti, l’altoatesino è partito malissimo in entrambi i set contro Richard Gasquet, trovandosi sotto 0-5 nel primo e 0-4 nel secondo. Andreas ha tentato con orgoglio di restare in partita ed è riuscito a recuperare ogni volta uno dei due break di scarto, finendo per arrendersi al francese con il punteggio di 63 64.
Seppi, in quanto unico azzurro ad aggiudicarsi un incontro di tabellone principale (grazie al successo in due tie-break dell’altro ieri sul canadese Vasek Pospisil), potrebbe legittimamente sostenere di aver salvato la baracca dalla distruzione completa. In verità, presi singolarmente, sono pochissimi i nostri rappresentanti ad aver davvero deluso ed è proprio questo il dato più allarmante. Le sconfitte sono giunte generalmente secondo pronostico, senza suscitare alcuno scalpore. Forse giusto Fognini avrebbe potuto fare di più con Garcia-Lopez, così come Errani e Vinci, che sono rimaste lontane dai loro picchi di rendimento. Per il resto, però, l’esito dei match ha seguito più o meno fedelmente le gerarchie previste, e anzi qualcuno degli italiani ha stupito in positivo, il “vecchio” Volandri su tutti.
Ecco, l’età. Anche questo è un punto su cui riflettere. L’atteso ricambio generazionale è pressoché inesistente fra le donne e assai limitato fra gli uomini. Il fatto che un 32enne (al rientro da un infortunio, il che va a suo merito) sia il solo a vincere un match e un 34enne per sua stessa ammissione sul punto di ritirarsi l’unico a passare le qualificazioni qualche preoccupazione la desta. Non resta che prendere atto della realtà e cercare di correre ai ripari. Sperando di essere ancora in tempo.
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