TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Le dichiarazioni di Roger Federer dopo la sconfitta patita con Dominic Thiem agli Internazionali d’Italia. L’elvetico è sereno e spera di recuperare per difendere le sue chance a Parigi.
Un test, nulla di più. È un Roger Federer sereno quello che si presenta in conferenza stampa subito dopo la sconfitta con Dominic Thiem negli ottavi di finale degli Internazionali d’Italia. A Roma il fuoriclasse di Basilea ha provato a difendere le sue chance, ma era consapevole che le sue condizioni fisiche non gli avrebbero permesso di ambire a grandi traguardi. Ovvio che se si fosse trattato di una prova dello Slam il suo stato d’animo sarebbe stato ben diverso, e lui non lo nasconde affatto.
«Sono comunque felice di essere stato in grado di giocare e di non essermi fatto male», spiega Roger. «Non stavo peggio rispetto a ieri, e questo è già positivo. Ho cercato di fare quello che potevo, per me è stato un match molto tattico. Sapevo di non essere abbastanza in forma per qualsiasi risultato qui, ma comunque non importa. La delusione in questi casi può durare giusto un paio di minuti, poi cerchi di rilassarti con il tuo team e concentrarti sui nuovi traguardi. Quello che conta davvero sono i prossimi due mesi».
Ossia il Roland Garros, Wimbledon e magari i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Un passo per volta, però, cominciamo con Parigi: «Discuterò con il team delle possibili opzioni sul da farsi: restare qui, andare subito a Parigi o tornare in Svizzera. Dovrei allenarmi o riposarmi? Abbiamo bisogno di parlarne e decidere per il meglio. Sono fiducioso e speranzoso allo stesso tempo. I prossimi dieci giorni saranno molto importanti. Ho giocato solo cinque match negli ultimi quattro mesi e devo essere realista sulle mie possibilità. Però voglio pensare positivo e credere che recupererò, che i prossimi giorni saranno più facili, che gli allenamenti andranno bene».
Federer non ha mai considerato l’eventualità di saltare in toto la stagione sul rosso per concentrarsi sull’erba. «No, non è mai stata un’opzione, altrimenti non sarei nemmeno andato a Madrid né sarei venuto qui. Pensavo davvero di poter ottenere un buon risultato a Parigi. Le ultime due settimane sono state più difficili, e adesso non so se sarò in grado di effettuare un grande percorso. Spero di potermi preparare per tre o quattro giorni al 100 per cento la prossima settimana: se sarà così, qualcosa è ancora possibile. Il mio livello odierno, chiaramente, non sarà mai sufficiente per un buon cammino, ma resto fiducioso. Sul rosso mi sono già allenato parecchio, certo gli incontri ufficiali sono un’altra cosa. Quest’anno ho già cambiato la mia programmazione alcune volte, per cui sono flessibile al riguardo. Tutto dipende dai prossimi giorni».
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