TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Novak Djokovic batte per 75 76(4) Rafael Nadal al termine di un match straordinario e approda alle semifinali degli Internazionali d’Italia. Per il serbo settima vittoria di fila sullo spagnolo, che, però, è tornato ad avvicinarglisi.
Che pathos al Foro Italico! Uno dei match più combattuti ed emozionanti degli ultimi tempi ha consegnato a Novak Djokovic la qualificazione alle semifinali degli Internazionali d’Italia ai danni di Rafael Nadal. Sul centrale è stata battaglia vera e il numero uno del mondo, dopo aver stentato nei turni preliminari, ha mostrato ancora una volta di che pasta è fatto. Il suo rendimento cresce in base a quello dell’avversario, e oggi ha raggiunto picchi davvero altissimi. Già, perché il maiorchino, a sua volta, è stato autore di una prestazione di grande qualità, come non gli era riuscito negli ultimi head to head, e può nutrire parecchi rimpianti. Al termine, infatti, si è arreso in due set, 75 76(4) in due ore e ventiquattro minuti, ma dopo essere stato in vantaggio per 4-2 nel primo e per 5-3 nel secondo, con tanto di cinque palle per andare al terzo mancate con la battuta a disposizione sul 5-4.
Si vedeva fin dall’inizio che Rafa era carico a mille, desideroso di prendersi la sua rivincita dopo quasi due anni di sconfitte ininterrotte dinanzi al serbo. È partito meglio, è stato il primo a ottenere il break (nel quinto game), ha seguitato a lottare anche dopo essere stato raggiunto e superato. Nella frazione d’avvio ha avuto una chance per il 6 pari, ma si è infine arreso al terzo set-point, al termine di un punto che farà epoca, nel quale Djokovic ha recuperato l’impossibile tra smash e diritti in contropiede, chiudendo al volo con una sorta di “parata” in allungo che ha fatto venire giù lo stadio.
Una simile mazzata, dopo essersi espresso su ottimi livelli, avrebbe tramortito chiunque. Non Rafa, che ha tolto il servizio al rivale nel primo gioco del secondo set, con Nole che, per il nervosismo, ha spaccato la racchetta. Lo spagnolo (che aveva chiamato il fisioterapista al cambio di campo sul 2-1 per delle vesciche al piede sinistro) ha mantenuto lo scarto fino al 5-3 e, alla battuta sul 5-4, come detto, ha avuto a disposizione la bellezza di cinque chance per rimandare il verdetto al terzo.
Djokovic, però, non aveva alcuna intenzione di allungare ulteriormente il confronto. Ha giocato in maniera impeccabile ogni punto, si è procurato la palla del controbreak (prima dell’intero set) e l’ha immediatamente concretizzata, agganciando l’iberico sul 5 pari. La soluzione è stata affidata dunque al tie-break, nel quale il tennista di Belgrado è sempre stato avanti nel punteggio, chiudendo con un autorevole 7-4 per la delusione del pubblico, che sperava di poter assistere a un terzo set che si sarebbe preannunciato elettrizzante.
Alcuni dati statistici sono inevitabili. Djokovic ha battuto Nadal per la settima volta di fila, e sempre senza cedere parziali, per una striscia aperta di quindici set. Nel bilancio complessivo il serbo conduce ora per 26-23. Stavolta, però, Novak ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per avere la meglio. La sua forza mentale è impressionante, tanto più perché messa in mostra di fronte a un campione che proprio nella stessa qualità ha sempre avuto una delle proprie armi vincenti.
Rafa non ha strappato un set (per di più con un bagel!) come Thomaz Bellucci e ha racimolato soltanto un game in più rispetto a Stephane Robert, ma aveva di fronte tutto un altro Djokovic. Al di là della sconfitta, il nove volte trionfatore al Roland Garros può essere fiducioso nell’avvenire. Un anno fa, di questi tempi, il divario con la vetta era nettissimo, oggi Nadal vi si è riavvicinato in modo sensibile. Mai darlo per finito, the king of clay is not dead…
Certo, c’è il rovescio della medaglia. Se questo Djokovic non lo batti giocando come oggi, quando lo batti? Staremo a vedere se le energie spese costeranno al serbo qualcosa in termini di rendimento nella semi che lo opporrà al vincente della sfida serale tra Dominic Thiem e Kei Nishikori. Ma, conoscendo Nole, è pressoché certo che domani lo ritroveremo fresco, pimpante e prontissimo a una nuova battaglia come niente fosse.
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