TENNIS – MADRID – Di PIERO VASSALLO. Novak Djokovic torna al Mutua Madrid Open dopo tre anni e debutta con un successo in due set su Borna Coric: 6-2 6-4 senza rischi, ma il pubblico inizia già a “pizzicarlo”.
Novak Djokovic riabbraccia la Caja Magica battendo all’esordio il croato Borna Coric con il punteggio di 6-2 6-4 in un’ora e 18 minuti di gioco, qualificandosi per gli ottavi contro lo spagnolo Bautista Agut.
C’era curiosità nel rivedere all’opera il numero 1 del mondo dopo l’inaspettato passo falso di Monte Carlo contro Jiri Vesely, ma il match di oggi non ha saputo dare particolari indicazioni.
“Colpa” del giovane Coric, uno dei giovani meglio piazzati in classifica (numero 40 ATP a 19 anni e mezzo): personalità e grinta non mancano, la possibilità di migliorare – soprattutto dalla parte del dritto – c’è, un futuro da top 10 non è precluso ma più in alto appare difficile.
Quello che manca è il colpo del KO, il rovescio sembra dare maggiori garanzie ma non è così travolgente da lasciarti fermo e così ogni punto diventa un eterno braccio di ferro che contro i più forti difficilmente può avere buon esito.
Di sicuro non può averne contro il più forte giocatore del circuito, assente su questi campi dal 2013: all’epoca perse subito contro Grigor Dimitrov e si lasciò scappare epiteti irripetibili diretti agli spettatori che da queste parti – per ovvi motivi – non lo vedono di buon occhio.
A Madrid non hanno dimenticato e soprattutto sanno che a Nole dà molto fastidio avere il pubblico contro: oggi il tifo per Coric è sembrato moderatamente tiepido, abbastanza per palesare i primi segni di insofferenza del serbo. Sarà interessante vedere la sua reazione nelle prossime partite, a partire da domani quando si troverà di fronte un giocatore spagnolo.
Contro Bautista Agut si potrà davvero iniziare a capire se il periodo di stop post Monte Carlo è servito per tirarlo a lucido, la prova di oggi non basta a giudicare: troppo inconsistente Coric nel primo set, più equilibrato il secondo parziale in cui il primo ad avere palle break è stato proprio il croato.
Si è trattato in realtà di un gentile omaggio di Djokovic – due doppi falli di fila – ma di rischi veri e proprio in serbo non ne ha corsi e sul 5-4, alla prima occasione, ha chiuso la pratica con facilità, perché i miracoli alla Vesely non capitano tutti i giorni.
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