TENNIS – Il 30 maggio è una data importantissima nel tennis italiano perché è l’anniversario dell’ultimo successo azzurro a Roma. Il Foro Italico, in quel giorno di 40 anni fa, 1976, applaudiva Adriano Panatta dopo la vittoria ai danni di Guillermo Vilas in finale.
Roma non fu l’unica gioia per una delle leggende dello sport italiano, perché poche settimane dopo arrivò anche il successo al Roland Garros ed a fine anno, in Cile, la vittoria della prima ed unica Coppa Davis italiana. Buon anniversario, Adriano.
Per l’occasione, abbiamo ritrovato due articoli che celebravano l’impresa di Panatta. Il primo è de La Stampa, di cui l’immagine dell’articolo è la nostra immagine in slide:
Roma Panatta, magnifico trionfo
La grande gioia. L’argentino si aggiudica il primo set (6-2), poi l’azzurro capovolge la situazione vincendo il secondo (7-6) al tie-break, il terzo nettamente 6-2 ed il quarto equilibratissimo (7-6) ancora grazie ai vantaggi.
(Dal nostro inviato speciale) Roma, 30 maggio. Da Torino 1961 a Roma 1976. Da Nicola Pietrangeli ad Adriano Panatta. Dopo quindici anni un tennista italiano si è nuovamente affermato agli « Internazionali » di tennis. L’ultimo successo l’aveva conquistato Nicola Pietrangeli sul campo centrale del Circolo della stampa Sporting battendo in finale il grandissimo mancino australiano Rod Laver nella edizione dodi « Internazionali » spostata a Torino per i festeggiamenti di « Italia 61 ». Oggi Adriano Panatta ha battuto l’argentino Guillermo Vilas, anche lui mancino, aggiudicandosi i trentatreesimi campionati internazionali d’Italia dopo tre ore e 22 minuti di gioco di fronte ad oltre settemila spettatori, che hanno salutato Il successo del campione d’Italia con autentici boati di entusiasmi ed ovazioni da stadio di calcio. Gli « Internazionali d’Italia » non fanno parte del « grande slam » dei tornei (Internazionali d’Australia, Roland Garros, Wimbledon e Foresi Hills) ma sono, per ammissione unanime di tutto l’ambiente tennistico, la quinta manifestazione del mondo e negli ultimi anni hanno superato spesso il valore e l’Importanza del campionati australiani. Il successo di Panatta è pertanto di grandissimo prestigio perché dei più forti tennisti del mondo mancavano solo Borg, Orantes e Nastase, mentre non contano le assenze di altri campioni come Ashe, Connors, Smith, che sulla terra rossa non hanno mai raggiunto vertici elevati. Duella di quest’anno non è stata un’edizione di serie B pertanto, in quanto c’era Ramirez, che lo scorso anno si era affermato nonostante la presenza di Borg, Nastase ed Orantes, c’era un grandissimo Newcombe, c’erano due americani del valore di Solomon e Dibbs, c’era l’argentino Vilas, c’era il cecoslovacco Kodes. Con la soddisfazione per la vittoria, Panatta ha intascato anche 31 mila dollari: 30 per II successo nel singolo; mille per essere giunto alle semifinali del doppio con Bertolucci (mille dollari anche per lui). A Vilas il secondo posto e 13 mila dollari. Panatta ha vinto con pieno merito, anche se ha avuto un buon pizzico di fortuna. Ma in un torneo in cui si gioca un Incontro decisivo per andare avanti c’è bisogno anche della buona sorte. Panatta è stato così baciato dalla sorte quando è riuscito ad annullare la cifra record di ben undici matchpoints nel primo turno contro l’australiano Warwick, è stato ancora aiutano dal destino nel momento in cui Solomon si è ritirato dal campo, ma in semifinale contro Newcombe e in finale contro Vilas ha legittimato il proprio successo con prestazioni magistrali d’autentico fuoriclasse della racchetta. Newcombe è un esperto campione dotato di classe pura, Vilas è con Borg II leader della nuova generazione fatta soprattutto di applicazione, d’impegno, di tenuta atletica. Panatta ha affrontato i due ostacoli con la stessa determinazione, anche se gli avversari erano di diversa natura tecnica. Ha rivaleggiato con Newcombe con la stessa classe per poi batterlo sul piano di una maggiore prestanza e freschezza fisica. Ha stroncato Vilas sul piano della pura tecnica tennistica non potendo batterlo sul piano della continuità e della resistenza. Oggi è stata una partita molto dura. Panatta l’ha affrontata molto più teso di ieri. Ad aggravare la sua situazione si è aggiunto il fatto che Adriano, dopo essersi portato in vantaggio per 40 a zero nel primo gioco, ha subito il break. Costretto a inseguire, Adriano non ha trovato mai II bandolo del gioco. Il servizio non entrava con la consueta precisione, Vilas rispondeva a meraviglia e ogniqualvolta Adriano lo attaccava, lo trafiggeva con passanti d’incredibile precisione, spazzolando le righe del campo. Panatta cercava di stare a fondo campo e Vilas, imprimendo al gioco le sue incredibili rotazioni, finiva per stroncarlo. Panatta cercava di rallentare il ritmo dei palleggi, arrivava a fare quasi come Lea Pericoli alzando mezzi pallonetti, ma era tutto inutile. Così finiva per perdere il set con il punteggio di 6 a 2 in 36 minuti, dopo aver annullato due set-points al rivale. C’era avvilimento nel pubblico, che per il resto è sempre stato molto corretto anche nei confronti di Vilas, così come più che buono è stato l’arbitraggio con solo un paio di errori equamente distribuiti. Ma piano piano Panatta riusciva a entrare in gara, si calmava, giocava rilassato in modo da poter controllare le rotazioni che imprimeva l’avversario alla pallina « top spin » con il dritto, « lift » con il rovescio. Poi Adriano metteva a fuoco II tema vincente della partita. Incominciava a martellare il rovescio dell’argentino per poi partire all’attacco. Con il rovescio Vilas cominciava a trovarsi a malpartito nei passanti, si salvava in qualche occasione con dei precisi pallonetti liftatl, ma Panatta Incominciava a macinare gioco e punti. C’era un break Iniziale a testa, ma poi si rispettava l’ordine dei servizi (con Panatta che si vedeva bruciare un setpoint sul 5-4 con uno spettacolare lobe da parte di Vilas) ed era quindi in tie-break a decidere la frazione che risulterà decisiva. Un Panatta in svantaggio di due set a zero sarebbe stato irrimediabilmente condannato. Vilas si portava In vantaggio per 5 punti a 3, ma Panatta Infilava quattro colpi consecutivi. L’ultimo poi era da fantascienza, con Adriano a rete che doveva mettere a segno ben quattro volée (una anche in tuffo) per stroncare l’Incredibile resistenza di Vilas, instancabile maratoneta dopo 62 minuti di gioco. Terzo set con un Panatta finalmente autoritario mentre l’argentino era un bagno di sudore ed asciugava la racchetta ad ogni opportunità, si rinfrescava con ghiaccio sulla nuca ad ogni cambio di campo. Panatta andava al riposo in vantaggio due set ad uno, chiudendo il terzo match In 36 minuti con II punteggio di 6 a 2. Dopo II riposo, Adriano si presentava in campo con una maglietta azzurra al posto di quella verde indossata all’inizio, mentre Vilas era sempre in rosso. Panatta era subito ben centrato nei colpi e sui primi due turni di battuta di Vilas aveva sempre tre palle break senza mai riuscire a strappare II servizio. Invece di un quattro a zero per Adriano era solo due pari. Poi nel terzo gioco era Adriano a subire un break, ma recuperava subito. SI procedeva appaiati. Sul cinque pari c’era un gioco lunghissimo. Panatta aveva una nuova palla break, ma Vilas l’annullava azzardando una discesa a rete chiusa da una precisa volée. Nel gioco successivo era Vilas ad avere tre set-points a dìsposizione, procuratisi rispondendo a meraviglia su prime palle di Adriano, che però era bravissimo ad annullare la drammatica situazione. Era ancora il tie-break a decidere ed Adriano non perdonava. Serviva alla perfezione, attaccava a ragione sul rovescio di Vilas cui concedeva un solo punto. Adriano vinceva per 7 punti ad uno dopo 68 minuti di gioco ed era l’apoteosi, il meritato trionfo. E’ Il degno erede di Nicola Pietrangeli. Non assegnato il titolo di dopj pio maschile sospeso per l’oscurità dopo I primi quattro set. Cosi Gottfried e Ramirez non possono iscrivere nell’albo d’-
oro il loro terzo successo. Punteggio Gottfried-Ramirez e Newcombe-Masters 7-6, 5-7, 6-3, 3-6. Doppio femminile: Boshoff-Koss b. Ruzici-Simionescu 6-1, 6-2. Rino Cacioppo Singolare maschile: Adriano Panatta batte Guillelmo Vilas 2-6, 7-6, 6-2, 7-6. Doppio maschile: GottfriedRamirez e Newcombe-Masters 7-6, 5-7, 6-3, 3-6 sospeso per l’oscurità. Doppio femminile: BoshoffKoss battono Ruzici-Simionescu 6-1, 6-2. (Dal nostro inviato speciale) Roma, 30 maggio. Nella buca del « centrale » chi ha sofferto di più è Mario Belardinelli, il tecnico che ha creato l’attuale generazione azzurra di tennis. Panatta è il suo più bel prodotto e Adriano che ne ha ascoltato I consigli durante la gara (anche se non è lecito, così come non è molto corretto che l’amico Mina entri in campo per intervistare Panatta durante il gioco, anche se c’è l’accordo con il giocatore per un programma televisivo che non è in diretta) dopo il trionfo corre subito ad abbracciarlo. Dice Belardinelli: « Ho visto quindici ore di tennis nella “buca” sotto il sole e con la tensione nervosa, sono dimagrito almeno di tre chili ». Quella di Adriano è una bellissima vittoria che cancella di colpo tutti i problemi, tutti i complessi. Adriano è un vero purosangue della racchetta ma il suo è un meccanismo molto delicato. Rispetto ai Vilas, ai Borg gioca un altro tennis, il vero tennis ma per farlo e vincere ha bisogno che tutto giri alla perfezione atrimenti finiscono per prevalere gli avversari anche se sono Inferiori. I Vilas, I Solomon sono giocatori che non vogliono mai perdere, prima di arrendersi sarebbero capaci di stare in campo anche una settimana. A chi dedica, Panatta, questo successo? « Lo dedico a me stesso: per una volta voglio essere egoista ». Poi entra in sala stampa papà Ascenzio che stringe In pugno la pallina del successo di Adriano. Un abbraccio, un bacio commovente, cosi come poi ci sarà quello con la moglie, la bella Rosaria. Peccato che alla vittoria non abbia assistito il piccolo Nicolò. E Adriano prosegue: « Dopo la sconfitta in Davis di Parigi, molti mi avevano fatto diventare quasi un psicopatico. Ora invece penso di avere messo tutti d’accordo nel giudicarmi. Contro Vilas è stato molto difficile. Ho Iniziato molto nervoso mentre invece per replicare al gioco dell’argentino bisogna essere molto rilassati e tranquilli. La svolta c’è stata nel secondo set quando sono entrato nel gioco. Ha deciso il tie-break. Se lo perdevo ero spacciato al novanta per cento ». Vincerai a Parigi? « E’ molto difficile, sono un po’ provato e poi al Roland Garros ci saranno anche Borg, Orantes e Ashe ». E Wimbledon? « L’erba mi sta bene se riuscirò ad avere un tabellone favorevole, mi piacerebbe arrivare In alto ». Per un Panatta che cancella ogni complesso, un Vilas che comincia a farsene uno: quello di non riuscire mai a vincere un grande torneo, lui che a fine stagione è sempre primo nella graduatoria a punti. Bilancio positivo anche per l’organizzazione che nonostante I inadeguatezza dell’impianto ha registrato un incasso di 133 milioni di lire rispetto ai 102 milioni dello scorso anno anche se gli spettatori da 45.312 sono scesl a 45.059 (nel ’75 però c’è stato un giorno in più di gare). Oggi gli spettatori della finale sono stati 8200 per 20 milioni di incasso. r c
Il secondo è un articolo de ‘L’Unità’, di cui vi proponiamo un’immagine:
Tennis, 1974, l’anno d’oro di Panatta
#AccaddeOggi – 30 maggio 1976, nella finale degli Internazionali di Tennis di Roma Adriano Panatta batte l’argentino Guillermo Vilas. Sempre nel 1976 il tennista romano trionferà anche agli Internazionali di Francia e conquisterà la Coppa Davis in Cile insieme a Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. Il capitano era Nicola Pietrangeli
Pubblicato da Rainews.it su Domenica 29 maggio 2016
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