TENNIS – Dal nostro inviato a Stoccarda Diego Barbiani
Roberta Vinci, reduce dallo sfortunato weekend di Lleida in Fed Cup con la nazionale italiana, ha fatto il suo esordio al WTA Premier di Stoccarda con il match di doppio in coppia con Annika Beck, perso 6-2 2-6 10-7 contro Sabine Lisicki e Lucie Safarova. Domani alle 12:00 l’esordio in singoalre contro Ekaterina Makarova.
Roberta, riguardo alla sua condizione fisica, dopo le voci riguardanti vesciche ed altri fastidi dice: «Ancora ho il tendine che un po’ fa male, oltre ad una piccola borsite che ho cercato di curare. Ho giocato con una scarpa rotta in Fed Cup per evitare di battere continuamente sul punto in cui mi faceva male. Dai, non sto benissimo, tengo duro… Speriamo ci siano tempi migliori dal punto di vista fisico». Il problema al tendine, fosse il più importante tra quelli citati, risale dal match d’esordio ad Indian Wells contro Margarita Gasparyan: «Ho fatto qualche infiltrazione nel periodo in cui ero a casa a Palermo, ghiaccio, mentre nella settimana di Fed Cup mi curavo con il laser del dottor Parra. Lo sento anche quando gioco, che non sono particolarmente reattiva o che sento un dolore improvviso ancor più forte. E’ sempre fastidioso avere un problema ad ogni cambio di direzione, per questo ho dovuto rompere la scarpa per giocare contro la Spagna in Fed Cup. Ormai penso sia un problema che richieda più tempo per cui dovrò vedere anche come fare per le prossime settimane: al momento sono segnata a Praga, Madrid, Roma, Norimberga e Parigi, se sento che il mio corpo chiederà di fermarsi lo farò, ma ovviamente per i tornei minori: voglio essere al top per Madrid e Roma, prima del Roland Garros, e sono una che entra in condizione solo giocando, per questo non voglio scartare da subito l’ipotesi dei tornei “minori”, perché comunque sono testa di serie e possono incamerare punti importanti». Due mesi fa, l’ingresso in top-10: «Alla fine non è cambiato nulla – dice ridendo – nel senso che fino a due mesi fa volevo entrare a tutti i costi in top-10, ora invece sono qui che, vedendomi al n.8, voglio ancora di più. So che le mie avversarie hanno punti in scadenza e sono invogliata a fare bene, a fare di più. Avverto tanti complimenti in giro, dai tifosi, sui social, mi scrivono tante cose belle e mi seguono… E’ bello, molto».
Tornando invece al match di doppio perso, Vinci ha dichiarato: «E’ vero che non giocando il doppio per tanto tempo, non avendo più una partner fissa, posso avere più problemi nel riprendere certi schemi, decidere cosa fare, però oggi siamo andate vicinissime ad una vittoria contro due giocatrici molto molto forti. Dispiace, ma sia io che Annika l’abbiamo preso più che altro come un allenamento».
La sua compagna, quest oggi, era come detto la tedesca Beck, che qualche minuto prima aveva battuto Camila Giorgi in singolare 6-4 6-2. Come mai questa coppia? Lo spiegano prima Vinci poi la stessa Annika. «Lei si sta allenando da qualche settimana a Palermo – ha detto Roberta – ed ha cominciato a lavorare con Francesco Aldi». Ex tennista ATP, con un best ranking al n.111 del mondo raggiunto nel 2005, è stato seguito in carriera da Francesco Cinà, ora allenatore della tarantina, e si è creata questa connessione tra di loro. «Ho deciso per questo cambio dopo Miami – ha aggiunto poi Beck – perché ero in cerca di nuovi stimoli ed una volontà di migliorare ancora, dunque ho pensato che passare del tempo in Italia potesse aiutarmi. Il vostro paese è bellissimo, mi piace tutto: il cibo, il tempo, il mare…». Beck ed Aldi sono al primo torneo assieme, esordio bagnato da un bel successo contro Camila Giorgi in singolare, partita dove Vinci e Cinà l’hanno seguita nel box del palermitano. A proposito, Beck ha dichiarato: «E’ bello, veramente bello che una giocatrice come lei abbia accettato di giocare con me. Averla accanto in un match di doppio è stata una grande emozione: n.1 al mondo, vincitrice di tanti tornei Slam… Le auguro il meglio per questa stagione e spero di poter dividere ancora il campo con lei». In questo gioco di scambio di complimenti, ora la palla passa all’azzurra: «Lei? E’ brava, molto giovane, educata, gioco molto solido e sbaglia poco. Un bel potenziale, può fare anche meglio di così».
(foto di Giulio Gasparin)
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