TENNIS – Dal nostro inviato a Stoccarda Diego Barbiani
STOCCARDA. Petra Kvitova non potrebbe essere più rilassata di così. La ceca, dopo il successo per 6-0 6-0 nel match d’esordio contro Louisa Chirico, si è presentata in sala stampa estremamente sorridente:
«E’ stato un match estremamente rapido, non me l’aspettavo anche perché negli ultimi due anni qui sono sempre uscita al primo turno ed il primo match sulla terra non è mai semplice per me, dopo alcuni giorni di preparazione sulla terra sono felice che tutto sia andato per il meglio oggi». Era questo il match d’esordio anche per il suo nuovo coach, Frantisek Cermak, che da Indian Wells è stato aggregato al suo team come sparring partner e da ora è ufficialmente il suo allenatore: «Abbiamo lavorato tanto, quello sì, ma non penso lui voglia cambiare qualcosa in me. Penso che voglia scoprire esattamente le varie parti del mio gioco così aggressivo per capire dove lavorare, se sul servizio, sulla varietà del gioco…».
Tutti questi cambiamenti (dal coach alla diversa programmazione) però non influiscono sulle possibilità di avvertire maggiore pressione per questa stagione sul rosso dove tendenzialmente lei ha sempre fatto fatica: «No guarda, zero pressioni. Non sono una che si carica di pressioni, anche se quest anno ho fatto una preparazione diversa perché voglio concentrare tutto sui grandi appuntamenti dunque giocare bene a Parigi per il Roland Garros, ovviamente. Ci sono però ancora diverse settimane tra cui quella dove a Madrid sarò chiamata a difendere il titolo». Una piccola battuta sui giornalisti cechi, che hanno sempre pensato che il suo nuovo allenatore dovesse essere una persona calma e tranquilla invece che una persona di spessore e fama: «Assolutamente vero. Io volevo accanto a me una persona tranquilla ed abbastanza rilassata, non uno che cercasse di mettermi pressione o mi rendesse comunque ancora più nervosa di come posso essere a volte, tipo prima di una partita. Quelli sono i miei momenti più delicati, poi quando entro in campo e comincio a giocare mi rilasso».
Poco prima era stata la volta di Agnieszka Radwanska per il consueto ‘All access’ di inizio torneo. Tutti riuniti attorno ad un tavolo, i giornalisti hanno chiesto alla polacca, n.1 del tabellone qui in Germania, come si sentisse dopo i forfait a Katowice, nel torneo di casa, ed in Fed Cup, assenza che è costata la retrocessione della Polonia nel gruppo 1 della zona euro-africana. «Adesso va molto meglio. Quelle due settimane di pausa che mi sono presa mi hanno aiutato a darmi tregua. Spero che questo possa essere un anno migliore dell’ultimo dove persi al primo turno, vediamo».
Ha parlato anche di come mai ultimamente sia stata costretta a diversi ritiri: «Ho già saltato tre tornei quest anno. Spendo molte energie in più di quando avevo 20 anni e tutto diventa più difficile. Ho sbagliato a forzare la mano ed ho imparato dai miei errori, ora devo fare attenzione alla mia programmazione e concentrarmi solo sugli obiettivi più importanti. Non è più questione di ragionare in un paio di settimane ma fare qualcosa di più». Radwanska, però, che su terra non è mai stata perfetta: «Qui poi, indoor, le condizioni sono ancora più difficili perché si scivola di più, bisogna fare ancor più attenzione negli spostamenti. Non è bellissimo per me, che sono abituata a correre tanto, ma in generale qui non è facile per nessuno».
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