TENNIS – Dal nostro inviato a Stoccarda Diego Barbiani
Angelique Kerber è la prima finalista dell’edizione 2016 del torneo WTA Premier di Stoccarda.
La tedesca, finalista “in casa” anche dodici mesi fa, ha superato per la quarta volta in carriera Petra Kvitova per 6-4 4-6 6-2 conquistando anche la terza finale della sua stagione dopo quella di Brisbane (persa da Victoria Azarenka) e quella dell’Australian Open (vinta contro Serena Williams).
E così, dopo il ‘mesetto’ di difficoltà emotiva a ritornare sulla terra di noi comuni mortali, dopo la vittoria dall’altra parte del mondo che l’ha consegnata alla storia tennistica della Germania, la timida Angie torna competitiva al 100%. Come? Giocando, giocando e giocando. Giocatrice che ha bisogno di essere in campo e competere, magari rischiando un po’ perché non può permettersi tante pause, ora poi che nel ranking può dirsi di essere in ballo per le posizioni più importanti che possano esserci.
Dopo la finale vinta a Melbourne e la prova “un po’ così” contro la Svizzera in Fed Cup, aveva perso da Saisai Zheng a Doha dicendo al proprio coach di essere totalmente vuota di energie. Nell’ultimo mese, però, è scattato di nuovo il click giusto per permetterle di tornare a macinare partite e vittorie. Non fosse stato per il virus che l’ha messa fuori gioco a Charleston in semifinale, e per una grande Victoria Azarenka a Miami, avrebbe potuto essere in campo per tre tornei (e Fed Cup) dal primo all’ultimo incontro.
Oggi, dopo una partenza a mille, ha amministrato il ritorno di Kvitova fino al 6-4 conclusivo. Quando poi nel secondo set sembrava aver diminuito l’intensità dei colpi e della concentrazione, si stava quasi immaginando un calo lento ma costante. La ceca, dall’altro lato della rete, stava spingendo molto bene e nei suoi turni di battuta non rischiava quasi mai. I tanti doppi falli del primo set erano quasi scomparsi, mentre Kerber, che già aveva concesso due chance sul 2-1 sotto, è crollata sul 4-5.
Ed ora un flash-back: lo scorso anno, durante la finale contro Caroline Wozniacki, la tedesca aveva appena ripreso un break di ritardo nel set decisivo chiedendo poi l’intervento del coach al cambio campo. Torben Beltz, che era tornato da pochissimo tempo a seguirla, le stava dando i primi consigli quando lei lo interruppe per cantare il ritornello della canzone pop tedesca intitolata ‘Atemlos’, che il deejay dello stadio aveva appena messo al massimo volume.
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Kerber vinse poi quella partita 7-5, in maniera rocambolesca. Oggi fu inquadrata mentre la stessa canzone stava risuonando negli altoparlanti, e sorrideva, avendo capito tutto. Se non altro è stato il perfetto portafortuna che l’ha aiutata, possiamo dire, a ripartire con tantissima carica ed a portarsi avanti 2-0. Kvitova ha saputo rifarsi sotto, ma appena ripreso il break ha perso un punto tanto spettacolare quanto crudele: dopo aver servito alla grande e colpito a botta sicura, l’avversaria ha trovato il modo (come, non si sa) di mettere la racchetta sulla palla e di ributtarla (come, non si sa) dall’altro lato del campo, costringendo la ceca a forzare nuovamente ed a sbagliare per questione di centimetri. Tenuto il successivo game al servizio, Kerber ha poi preso il secondo break di vantaggio che l’ha spinta un passo più vicino al successo. Per completare l’opera, però, ha comunque avuto bisogno di annullare tre palle break. Grazie soprattutto al servizio, la n.3 del mondo ha ricucito il distacco e chiuso al primo match point. Alle 18:30 la seconda semifinale tra Radwanska, n.1 del seeding, e la qualificata Siegemund.
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