TENNIS – Dal nostro inviato a Stoccarda Diego Barbiani
Dominante, straripante, impressionante. Laura Siegemund, n.71 al mondo nell’ultimo ranking WTA, batte Agnieszka Radwanska 6-4 6-2 ed approda con pieno merito alla prima finale WTA in carriera.
Domani, per mettere le mani sul titolo di campionessa di quello che è il torneo di casa (lei che abita a due passi dalla Porsche Arena), ma soprattutto di portare a casa quella Porsche arancione illuminata ed esposta come un monumento alla destra del campo (per chi vede il torneo da casa).
Una vera favola, a suo modo, per una giocatrice mai andata più in là di un quarto di finale raggiunto in due occasioni: a Charleston, qualche settimana fa, ed in Lussemburgo al termine della scorsa stagione. Tra lei e la realizzazione del suo sogno rimane solo Angelique Kerber, la connazionale più forte e vincitrice quest anno del primo titolo Slam per la Germania dai tempi di Steffi Graf. Esulta il pubblico, che vede concretizzarsi la speranza di un ultimo atto tra connazionali, esulta una Siegemund visibilmente emozionata e provata dalle mille sensazioni che le staranno attraversando la testa ora, lei che dopo una vita passata a districarsi tra gli ITF si ritrova di colpo dentro la top-50, con un assegno enorme in mano di quasi cinquantaseimila euro.
Lei, che ad inizio marzo ha compiuto ventotto anni, non può crederci, ma ha annientato una Radwanska che non è proprio parsa avere la minima idea di cosa fare per contrastarla. La polacca giocava profondo, lei trovava maggiore efficacia. Cercava di costruire punti con soluzioni di fino, l’altra riusciva praticamente sempre a neutralizzarla. Spettacolari, sotto questo aspetto, le due smorzate che sul 5-4 e servizio, 30-30, l’hanno portata a chiudere il primo set. Colpi di una precisione incredibile. Giocava dentro una bolla. Nulla la disturbava: né la pressione né il timore di perdere di colpo il controllo dopo aver perso uno dei due break di vantaggio nel secondo set.
Che dire di più del match? Poco, veramente poco. Siegemund ha ripreso subito il doppio vantaggio chiudendo il match al primo tentativo, facendo scoppiare in un’incredibile risata di un giornalista tedesco che stava camminando lungo il corridoio della sala stampa. Un po’ come se non volesse crederci, perché in fondo il torneo di Siegemund è cominciato sabato dalle qualificazioni, e questa è la sua settima vittoria. In altri stadi, questo numero vorrebbe dire mettere le mani su un titolo Slam, perché anche le avversarie superate fino ad ora rappresentano una scalata Slam. Tereza Smitkova, Sesil Karatantcheva, Polona Hercog, e poi nel main con il vero Everest: Anastasia Pavlyuchenkova, Simona Halep (n.6 del mondo), Roberta Vinci (n.8) ed ora Agnieszka Radwanska (n.2).
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