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WTA Miami – Kerber le prova tutte, ma Azarenka è di un altro pianeta: nuova finale per la bielorussa!

TENNIS – Di Diego Barbiani

MIAMI. A Victoria Azarenka non deve essere andata giù molto facilmente quella sconfitta rimediata all’Australian Open contro Angelique Kerber, l’unica fino ad ora del 2016, ed al Premier Mandatory di Miami ha preso la sua rivincita al termine di un match strepitoso.

Il 6-2 7-5 finale è anche il settimo successo in otto confronti della bielorussa sulla tedesca, ma soprattutto le dà la possibilità di scendere in campo domenica per il terzo titolo del suo 2016 contro Svetlana Kuznetsova, che ha eliminato in precedenza Timea Bacsinszky.

Ad un certo punto, comunque, la sfida stava per prendere i contorni di una “stesa”. 6-2 2-1 e servizio, con Azarenka che stava giocando come meglio non si poteva. Eppure la sua avversaria stava giocando, almeno da metà del primo set, ugualmente bene. Guardando ai vincenti al termine del primo set, sono 13-12 per la ex n.1 del mondo. Diventeranno 50 (28-22), in tutto al termine del match, a cui però andrebbero aggiunti anche tutti quegli scambi dove il livello espresso faceva scattare in piedi tutto il pubblico in continue ondate di applausi.

Una partita che ha ricordato il match che Azarenka giocò all’esordio in stagione, nel primo turno di Brisbane contro Elena Vesnina. La russa, dopo un illusorio 2-0, subì 12 game di fila pur giocando un tennis veramente di alto livello. Solo, dall’altra parte, c’era una giocatrice che da quel giorno ha impostato un 2016 di obiettivi importanti: vuole essere di nuovo tra le grandi protagoniste, vuole di nuovo poter lottare per i grandi trofei e riappropriarsi di quel mondo che aveva tra le mani fino a tre anni fa. E questa rivalità con Kerber comincia a farsi interessante. Per quanto sia fino ad ora molto unilaterale, negli ultimi match che hanno giocato il livello di gioco è sempre stato così elevato, con il picco del terzo turno dello US Open lo scorso anno. Anche stasera era tennis stellare, ritmi esagerati e soluzioni geniali. Sarebbero decine gli scambi da riprendere e rivedere finché non si diventa scemi, perché per quanto stessero giocando bene da metà primo set, è sembrato che entrambe con l’andare avanti del tempo riuscissero ulteriormente ad elevare la qualità.

Kerber, nella seconda frazione, ha dato tutto quello che aveva. Ha ripreso tre volte un break di vantaggio, è stata ad un passo sul 5-5 a mettere per la prima volta il naso avanti, ma giocare contro un’avversaria così è snervante: per quanto possa far bene, l’altra aveva sempre un jolly in più nella tasca da giocare al momento di maggior bisogno. Incredibile, comunque, la frequenza con la quale da metà del secondo set si sono succeduti scambi che farebbero a gara per comparire tra i punti del torneo. Al volo se ne possono indicare due, ma c’è l’imbarazzo della scelta: una demivoleè della bielorussa su un (ottimo) passante in corsa della tedesca, un passante di dritto della tedesca da due metri fuori dal campo su un tentativo di schiaffo al volo dell’avversaria letto in anticipo da Kerber.

L’unico momento di flessione di Azarenka è giunto quando ha servito per la prima volta per il match sul 5-4, game nel quale ha commesso tre doppi falli (come quanti ne commise lo scorso anno a Madrid contro Serena Williams, altro match emozionante). Detto ciò, deve sentirsi orgogliosa di come sia riuscita a cambiare la sua vita negli ultimi mesi e tornare, adesso si può davvero dire, una delle protagoniste del circuito femminile. Già due tornei vinti più un quarto di finale Slam, ma soprattutto l’occasione di diventare la prima tennista dal 2005, dai tempi di Kim Cljisters, a completare la doppietta Indian Wells-Miami. Kerber, invece, sembra aver ritrovato la giusta strada dopo le difficoltà che sono succedute alla vittoria Slam in Australia. Stasera, ancora una volta, ha nuovamente dimostrato che quello tra lei ed Azarenka può davvero essere la sfida più spettacolare che il circuito femminile.

 

Diego Barbiani

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