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Giorgi-Fit, i motivi della rottura tra Camila e la Federazione

TENNIS – Di LUIGI ANSALONI. Che tra le due parti non ci fosse grande feeling, lo si era capito da tempo, e come ha scritto ieri il nostro Gianluca Atlante, “tanto tuonò che alla fine piovve”.

Nella questione, nella guerra tra Giorgi e Fit, il banco però potrebbe essere saltato per una questione molto meno drammatica e grave di ciò che si pensa e si dice in giro. Ovvero, il torneo di Stoccarda. Non ci sono dichiarazioni ufficiali, comunicati e quant’altro, ma le voci di corridoio e le mezze dichiarazioni di molti uomini vicini ad entrambe le parti fanno pensare che la ricostruzione dello strappo tra Camila e la federazione sia dovuta all’eventuale partecipazione della Giorgi al torneo tedesco.

Il torneo di Stoccarda è probabilmente, a livello WTA, il più importante in assoluto. Tolti gli slam e i combined, probabilmente, e nemmeno tutti. Indian Wells e Miami, tanto per dire due nomi di attualità, hanno montepremi più alti rispetto al torneo tedesco, ma non è solo una questione di soldi, anche se si parla molti dindini (il montepremi è di 693.000 dollari).

A Stoccarda ci vanno tutte, ma davvero tutte, le migliori. E’ una sorta di Masters ad aprile. Non è raro trovare in semifinale le prima quattro giocatrici del mondo, e comunque è un torneo dove il livello è altissimo. Già parteciparci è un successo. Quest’anno mancheranno Serena Williams e la Sharapova (per le questioni che tutti noi conosciamo), ma il tabellone sarà comunque stellare.

Per farvi capire: lo scorso anno, al PRIMO turno, si scontrarono la Errani e la Radwanska ed era prevista anche un allettante Petkovic-Suarez Navarro, che erano al tempo numero 11 e 10 del mondo (poi la tedesca si ritirò ad un’ora dalla partita). Al SECONDO turno, si scontrarono Muguruza-Halep e Sharapova-Kerber. Insomma, sfide molto, molto simili a quelle che si vedono a fine anno a Singapore, tanto per intenderci. 

Tolto il livello agonistico, il torneo di Stoccarda è unanimemente considerato dalle stesse giocatrici come il torneo only WTA migliore in assoluto, in qualsiasi campo. Vengono trattate da regine, e anche i giornalisti sono viziati e coccolati. Tanto che, nelle votazioni che si effettuano ogni fine anno, hanno dovuto creare delle categorie apposite per non far vincere ovunque la tappa tedesca, altrimenti sarebbe stato un dominio assoluto in ogni settore.

In questo scenario, è normale che una giocatrice giovane e talentuosa come la Giorgi voglia entrare a far parte. Ma è fuori di due posizioni in classifica per entrare nel tabellone principale, quindi deve effettuare le qualificazione. Ma caso vuole che le qualificazione si disputano proprio nel week-end della Fed Cup, nei giorni di Spagna-Italia, spareggio per restare del World Group.

E qui starebbe l’inghippo, il caso. La Giorgi, infatti, avrebbe chiesto di essere esentata dalla convocazione proprio per giocarsi le proprio chances a Stoccarda. Dalla Fit sarebbe arrivato un no secco, e il no stavolta non è sarebbe solo una questione di principio e di sentimento nazionalistico, ma sarebbe anche dovuto al non rispetto del contratto tra la Giorgi e la Federazione. Una clausola infatti parlerebbe chiaro: la Fit vuole che la sua migliore under 25 a disposizione faccia parte  della squadra e aiuti l’Italia nel suo percorso.

Dunque, dalla Federazione sarebbe arrivato un no secco alla richiesta della Giorgi. Richiesta che il clan di Camila pensava essere quantomeno ragionevole, anche perché ultimamente gente come la Vinci, per far un esempio, aveva chiesto e ottenuto di saltare delle convocazioni. E qui sta l’inghippo: perché Errani e Vinci avrebbero il diritto di “rifiutare ” a chiamata (anche se non si può parlare di rifiuto, chiamiamolo un gentleman agreement), e la Giorgi no?

Perché, secondo i federali, le prime due (con Schiavone e Pennetta) hanno fatto la storia della Fed Cup azzurra, vincendola quattro volte, mentre la Giorgi, vincendo solo 3 partite su 8 della sua esperienza in Fed, non avrebbe ancora acquisito quei “diritti” necessari per poter chiedere di essere esentata da una sfida importante come quella contro la Spagna. Anche perché c’è un contratto che parla chiaro, e pare (ma solo pare) ci sarebbe una clausola pesante in caso di inadempienza (si parla di 145 mila euro). 

Nel caso di Vinci ed Errani e Pennetta, insomma, la Fit venne incontro alla giocatrici e si misero tutti d’accordo, nel caso della Giorgi questo non c’è stato. E questo al clan di Camila probabilmente non è proprio piaciuto. Ora tutti hanno tempo fino a lunedì per calmare le acque e magari ripensarci, ma la situazione rimane tesa.

E per entrambe le parti la situazione è davvero molto, molto delicata: l’Italia rischia di perdere il maggior talento (forse l’unico) per i prossimi anni, la Giorgi rischia di perdere molti soldi e anche il ritorno di immagine non sarebbe il massimo. Ma attenzione: chi pensa che Camila e suo padre siano dei pazzi sprovveduti, si sbaglia di grosso. E dietro a quelle risposte apparentemente banali della Giorgi in conferenza stampa, c’è molta più astuzia di quanto si creda.

Redazione

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