TENNIS – MIAMI – Di PIERO VASSALLO. Novak Djokovic batte 6-3 6-3 Kei Nishikori nella finale del torneo di Miami: per il serbo 28esimo titolo nei Masters 1000, staccato Nadal, ora è primatista solitario.
Nel 2010, forse la stagione più complicata della sua carriera, Novak Djokovic terminò l’anno senza disputare neanche una finale in un torneo Masters 1000. In quello stesso momento Rafael Nadal e Roger Federer potevano vantare rispettivamente 18 e 17 titoli nella categoria di tornei inferiore solo agli Slam.
Nole invece era fermo a quota 5 e la distanza dai due mostri del tennis sembrava incolmabile, in tutti i sensi. Sono passati poco più di 5 anni e oggi, dopo il 6-3 6-3 rifilato a Kei Nishikori nella finale di Miami, il serbo è il giocatore più vincente nella storia dei Masters 1000 – o Masters Series per i nostalgici.
28 tornei vinti, uno in più di Nadal e quattro in più di Federer. Di questi, 21 sono arrivati sul cemento (record), gli altri 7 sulla terra. Era un sorpasso annunciato: da quando è diventato il giocatore più forte al mondo Djokovic viaggia a una media di 4 Masters 1000 vinti a stagione, l’ultima volta che ha mancato l’appuntamento con la finale si giocava a Shanghai, nel 2014.
Da allora ha disputato 11 tornei 1000 e ne ha vinti 9, cedendo solo in finale negli altri 2. Per la quarta volta in carriera (terza consecutiva) Djokovic mette a segno la doppietta Indian Wells-Miami, dimostrando una superiorità che ormai scoraggia qualsiasi avversario. Kei Nishikori lo aveva battuto sul cemento all’aperto nella semifinale degli US Open di due anni fa, ma era soltanto l’eccezione che conferma la regola.
La regola è che Novak Djokovic è il miglior giocatore al mondo. Il più bello da vedere? No. Il più elegante? Nemmeno. Semplicemente è il più forte, il miglior interprete possibile del tennis di quest’epoca. Il doppio 6-3 con cui ha regolato Nishikori conquistando il sesto titolo a Key Biscayne non è stato espressione di un tennis esaltante, ma la solidità e la forza dimostrate dal serbo sono al momento negate a qualsiasi altro tennista del globo.
Nishikori è un buonissimo giocatore,con Raonic il migliore di una generazione onestamente deludente, ma è almeno tre-quattro spanne sotto un giocatore come Djokovic, che con Federer vicino ai 35 anni e Nadal forse definitivamente fuori dai giochi ha l’opportunità di far man bassa di titoli almeno per un paio d’anni ancora.
Titoli che nel frattempo sono diventati 63, uno in più di Guillermo Vilas e uno in meno di Bjorn Borg e Pete Sampras, pronti ad essere sorpassati già a partire da Monte Carlo, la prima tappa di una stagione su terra che potrebbe regalargli quel tanto agognato Roland Garros che solo un Wawrinka in versione deluxe è riuscito a portargli via.
TUTTI I SUCCESSI DI DJOKOVIC NEI MASTERS 1000
6 Miami (2007, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016)
5 Indian Wells (2008, 2011, 2014, 2015, 2016)
4 Roma (2008, 2011, 2014, 2015)
4 Parigi-Bercy (2009, 2013, 2014, 2015)
3 Toronto/Montreal (2007, 2011, 2012)
3 Shanghai (2012, 2013, 2015)
2 Monte Carlo (2013, 2015)
1 Madrid (2011)
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