TENNIS – Dalla nostra inviata a Stoccarda
In questo giorni a Stoccarda con Camila Giorgi si è parlato del suo tennis e dei suoi match. Nulla del passato recente. Solo oggi, alla fine del nostro incontro con Camila dopo il match perso con la tedesca Beck per 6-4 6-2, si è riaffacciato per un breve momento, un leggero sorriso che dice molto.
Dopo aver parlato della sua partita e del suo tennis, ha risposto così sui prossimi impegni:
«Andare a Praga, poi Madrid e poi… » Una pausa, un leggero sorriso «E poi vediamo».
Camila Giorgi arriva in sala stampa, e un po’ amareggiata, ovviamente. Ma è solo un breve momento e poi ci racconta la partita dal suo punto di vista.
«La partita è girata male, nei momenti importanti non ho giocato bene. Cerco sempre di migliorare. Oggi penso che oggi il servizio è stato abbastanza solido. Ho fatto un po’di errori da fondo campo e anche con la risposta. Però so che devo migliorare. Secondo me ho giocato abbastanza bene, anche se non chiudevo il punto al momento giusto. Mi sentivo di bene quando sono arrivata, e il mio obiettivo venendo qui dal cemento era giocare più partite possibile sulla terra e prendere il ritmo».
Stanchezza e differenza con i campi dove ha giocato le qualificazioni
«Un po’ ho avvertito la stanchezza, ma penso c’è ancora così tanto da fare e da migliorare.Il campo Centrale non è molto diverso dagli altri campi dove ho giocato, Il colpo d’occhio è diverso ma la superficie è la stessa. Però entrare sul Centrale è bello con tutta la presentazione. Lo schermo grande non da fastidio, non ci fai tanto caso».
Le emozioni in campo
«Non dimostro molto le mie sensazioni, sono fatta così anche fuori dal campo. Sono una normale, tranquilla. Poi ovviamente durante il match è diverso, c’è la rabbia quando magari sbagli certi punti. Ma è normale». Comunque ammette anche che «Mi è capitato di spaccare qualche racchetta, in allenamento e anche in partita. Ci vuole volte». E Sorride.
Il suo modo di giocare.
«Quando rischiare, quando sai che hai la palla giusta per attaccare, quello è l’istinto che mi viene al momento. A volte non è la palla giusta per cambiare direzione, ma io me la sento e cambio e a volte è un vincete. Però vado molto ad istinto e a volte sbaglio per quello. Però non piace seguire la logica, perché grazie all’istinto anche a volte nei momenti di difficolta i punti li vinci. Invece se continui lo schema normale non li porti a casa. Quando entro in campo ho un piano generale, ma poi dopo deve essere un gioco libero. Ho millesimi di secondo per pensare non posso stare lì…»
Il sostegno dei tifosi, durante la partita
«Mi fa tanto piacere. Soprattutto qui, sentire i bambini, sì fa tanto piacere ovviamente. Ma in campo non dimostro nulla. Però l’energia positiva si avverte».
Guardare una partita
«Non guardo molto tennis. Prima mi piaceva tanto vedere Agassi, Sampras, Rafter. Era un gioco spettacolare, però ora sto tutto il giorno in campo e quando esco penso ad altre cose». Altro sorriso.
Billie Jean King : La pressione è un privilegio,
«Sì è vero. Penso che in tutto, non solo nel tennis, devi avere un po’ di pressione. Ma anche avere adrenalina, in tutto. Sì in tutte le cose fai con passione».
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