TENNIS – LLEIDA – Di PIERO VASSALLO. Garbine Muguruza travolge Roberta Vinci battendola 6-2 6-2: è il punto della promozione per la Spagna che torna nel World Group, l’Italia retrocede dopo 18 anni.
Il miracolo non è avvenuto, l’Italia perde anche il terzo punto contro la Spagna nello spareggio di Lleida e retrocede dopo ben 18 anni di permanenza nel World Group. Era già un’impresa difficile alla vigilia, quasi impossibile dopo i risultati di ieri.
Garbine Muguruza, che in questo 2016 non ha affatto brillato nel circuito WTA, si è presentata tirata a lucido per l’appuntamento e ha fatto la differenza: se ieri contro Francesca Schiavone aveva tentennato per un set, oggi è stata perfetta rifilando un doppio 6-2 alla nostra numero 1 in meno di un’ora.
L’equilibrio è durato lo spazio di quattro giochi: dal 2-1 Vinci la spagnola ha infilato un parziale di 7 giochi consecutivi spaccando in due la partita. Troppo più forte la numero 4 del mondo, sotto ogni punto di vista. Roberta ci ha provato – più nel secondo che nel primo – ma non c’era margine per fare match pari, forse con una condizione migliore e con qualche partita sul rosso in più sulle gambe, ma solo per rendere meno amaro il punteggio.
E allora fa festa la Spagna che torna tra le migliori 8 dopo due anni di assenza, ma che può ambire a ben più di una mera presenza: Muguruza e Suarez Navarro sono due armi che pochissimi team possono permettersi e per di più funzionano bene anche in doppio. Con loro le iberiche possono davvero puntare a un titolo in Fed Cup che manca dal 1998, quando in campo c’era proprio l’attuale capitana Conchita Martinez.
1998 che coincide con l’ultimo anno di World Group senza l’Italia: all’epoca Silvia Farina e Rita Grande regalavano alle azzurre la promozione, da quel momento in poi siamo sempre stati presenti nel girone dei grandi. Dopo 18 anni e 4 Fed Cup arriva la retrocessione, ma non è tanto quella a far male perché perdere in Francia e in Spagna ci può anche stare, come ammesso dallo stesso Barazzutti.
E non fa male neanche il pensiero della fine di un ciclo, come naturale che sia: con Francesca Schiavone quasi 36enne, Roberta Vinci 33enne e Flavia Pennetta fuori dai giochi, restano solo Sarita Errani, che compirà 29 anni tra pochi giorni, e Karin Knapp, oggettivamente non a livello delle altre. Camila Giorgi, l’unica giocatrice giovane su cui poter fare affidamento per il futuro, ha rotto con la FIT e appare improbabile ricucire lo strappo. Dunque cosa resta?
La più giovane under 25, Giorgi a parte, è Martina Caregaro (275 WTA), seguita da Nastassja Burnett (313 WTA). Non va meglio con le under 21: Alice Matteucci e Cristiana Ferrando al momento sono fuori dalla top 300. Insomma non è la retrocessione che brucia, ma pensare a ciò che verrà e al momento il futuro dell’italtennis femminile appare tutt’altro che roseo.
SPAGNA – ITALIA 4-0
Garbine Muguruza b. Francesca Schiavone 7-6(4) 6-0
Carla Suarez Navarro b. Roberta Vinci 6-1 6-2
Garbine Muguruza b. Roberta Vinci 6-2 6-2
Medina Garrigues/Sorribes Tormo b. Karin Knapp/Francesca Schiavone 1-1 rit.
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