TENNIS – ROMA. Durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 degli Internazionali d’Italia, il presidente federale Angelo Binaghi è intervenuto sul caso di Camila Giorgi che ad inizio aprile ha annunciato l’interruzione dei rapporti con la federtennis italiana a seguito della decisione di non giocare lo spareggio di Fed Cup contro la Spagna in programma questo fine settimana a Lleida.
“Il caso Camila Giorgi è più da telefono azzurro che tecnico-sportivo” ha detto Binaghi. “Noi abbiamo regole abbastanza precise. Da parte mia c’è la più grande serenità rispetto a casi analoghi successi in passato, dove talvolta succedeva che il coach spingeva il ragazzo a non giocare perché aveva avuto un rifiuto da parte della Federazione circa sue ambizioni per entrare nello staff della nostra Federazione, erano sostanzialmente ritorsioni strumentalizzando il ragazzo. Chiaramente il nostro stato d’animo era ben diverso. In questo caso assolutamente no, perché fin da quando il padre della Giorgi è venuto qui con la ragazzina giovane per chiedermi 300.000 euro di prestito noi abbiamo capito sin dall’inizio di che persona si trattasse”. Poi continua: “Pensavamo di fare tutto quel che abbiamo fatto, cioè il massimo possibile, dalle cure per rimetterla in sesto alla casa a Tirrenia nella quale allenarsi, le abbiamo dato tutti i soldi che chiedeva perché ci diceva di essere in condizioni economiche disagiate per una giocatrice del genere. Il padre ha scelto questa decisione e pace all’anima sua. Noi giochiamo con la Vinci e l’Errani che mi sembra che abbiano un palmarès ben differente. Il padre può dire quel che vuole. La FIT anche per quel che hanno fatto le ragazze, credo abbia raggiunto un livello tale da non essere messo a confronto con un ribatti e ribatti con il padre della Giorgi. Lui ha fatto la guerra della Malvinas e l’ha persa, noi abbiamo fatto tante altre battaglie in questi 15 anni a cominciare da quella per il rispetto della maglia azzurra e le abbiamo vinte tutte”.
Infine, sul discorso Olimpiadi: “Vanno alle Olimpiadi i giocatori che sono in good standing con la nostra Federazione. Noi abbiamo appena inviato ieri una lettera alla Giorgi nella quale richiamo gli impegni presi in ben 4-5 contratti che se volete dopo vi do. Perché noi gestiamo soldi non nostri ma delle società, che dobbiamo ridare a giocatori giovani come lo era lei 5 anni fa per stimolare la crescita. Diciamo di renderci 160 mila euro, poi vi dico la cifra esatta. Aspettiamo che ce li renda, anche se penso non ce li renderà di sicuro. Spero di essere smentito naturalmente. A quel punto è difficile stare in good standing con chi ti ha chiesto aiuto perché era in condizioni critiche e non appena vince due incontri si dimentica di te, della sua famiglia.”
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