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WTA Indian Wells: Radwanska da applausi, ma in finale va Serena Williams

TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani

Per Agnieszka Radwanska sembra tutto inutile. Nonostante tanto coraggio, ottimi numeri al servizio e con una buona tattica in risposta, è ancora una volta Serena Williams ad avere la meglio.

La statunitense torna in finale ad Indian Wells dopo quindici anni, da quel 2001 che segnò l’inizio delle sue ostilità col torneo californiano, vicenda spentasi solo lo scorso anno con il suo rientro nel primo WTA Premier Mandatory della stagione. 6-4 7-6(1) il punteggio che condanna una polacca da applausi per come ha cominciato il match e per come ha saputo riaprire la partita nel secondo set, quando è arrivata anche a servire per portare l’incontro al parziale decisivo.

Nelle prime fasi era lei a mettersi in luce. Non solo approfittando degli errori e dei tentennamenti dell’avversaria, ma capendo che per fare qualcosa doveva anticipare l’impatto alla risposta. Missione semplice da dire, molto difficile da realizzare. Eppure, per oltre metà del tempo, il giochino riusciva. In questo modo la palla tornava indietro sfruttando la velocità imposta da Serena, con la stessa giocatrice però che non era pronta a ricevere. In caso riuscisse a rigiocare la palla, sarebbe stata non difficile da attaccare. Produrre un’idea di gioco del genere per due ore non poteva bastare. Non da sola almeno. Purtroppo per lei la differenza di forza è un handicap troppo importante da non sottovalutare: quando Williams ha cominciato a spingere forte, le sue esili braccia quasi si piegavano e nel momento in cui ha perso l’unico break di vantaggio che era riuscita a portarsi fino all’ottavo game, c’è stato un parziale di 19-3 che ha proiettato la statunitense dal 3-4 al 6-4 3-0.

Eppure, quel primo set poteva andare davvero in maniera diversa. La polacca in tutto ha avuto quattro chance per il doppio break, si faceva preferire sotto diversi aspetti con la statunitense invece costretta a lottare contro problemi che il suo gioco continuava a crearle, come i colpi al volo, ben tre piuttosto agevoli falliti nei primi otto game. Delle diverse occasioni avute, Radwanska può recriminare solo sulla prima: 3-1 in suo favore, ha provato a complicare il gioco con uno slice di rovescio, ma la palla che è tornata era rapidissima e non ha fatto in tempo ad aprire bene di dritto. Poi un’ottima seconda di servizio, poi un ace, poi un servizio vincente. Nelle ultime era già una statunitense più energica, che di lì a poco avrebbe ricucito il divario e preso il largo.

A testimonianza però di quanto sia stata di livello la prova di Radwanska, la reazione avuta nel momento più insperato per un riaggancio che sembrava impossibile. Non solo, è tornata a servire benissimo, giocare aggredendo ed anticipando. Si è sempre tenuta a galla fino a quando sul 5-5 ha cominciato il game in risposta con due ottimi punti e sul 30-40 ha costretto Serena ad un nuovo colpo al volo, fallito. Eppure, ancora una volta, la sorte non le era amica. Al servizio per chiudere il set ha vinto solo il primo punto. Da lì a fine match ne vincerà solo un altro.

Ci ha provato, si è comportata come meglio non poteva fare, ma per la decima volta in altrettanti scontri diretti a festeggiare è Serena, che ha vinto venti dei ventuno set giocati. L’unico perso risale al 2012, quando la finale di Wimbledon si concluse 6-1 5-7 6-2. A breve la seconda semifinale, tra Victoria Azarenka e Karolina Pliskova. Williams scenderà in campo da favorita, ma chiunque delle due troverà potrebbe non avere vita troppo agevole.

 

Diego Barbiani

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