TENNIS – Di ADAMO RECCHIA. Abbiamo voluto approfondire il paddle, sport emergente in Italia e ancora poco praticato a causa del limitato numero di campi presenti nel nostro paese. Ci aiuta a capirne di più Gustavo Spector, insegnante di Paddle in un club di Milano.
Al momento in Italia non esistono giocatori professionisti ma esistono un campionato di serie A e uno di serie B e non è presente nemmeno una vera e propria federazione in quanto il paddle è gestito dalla Federazione Italiana Tennis.
Ciao Gustavo, grazie per aver accettato l’invito. Raccontaci il tuo primo impatto col paddle.
È stato del tutto casuale: avevo 20 anni e un amico che sapeva che ero stato un discreto tennista mi ha invitato a giocare con lui contro altri suoi amici: mi sono subito trovato a mio agio e solo dopo un mese, pur essendo ancora molto diffidente perché pensavo si trattasse di un “giochino”, mi ero già appassionato.
Quando hai capito che poteva diventare una vera professione?
Dopo avere giocato due tornei, arrivando in semifinale in un caso e in finale nel secondo, ne ho giocato un terzo ritrovando sul campo il mio vecchio compagno di tennis con cui giocavo da bambino. Da quel momento ci siamo “ritrovati” e abbiamo iniziato a vincere. Sin dal primo torneo giocato insieme siamo stati i più forti della nostra provincia e poi della regione, piano piano sono arrivati gli sponsor e abbiamo proseguito la nostra crescita fino a diventare professionisti.
Il paddle non è ancora molto diffuso in Italia, secondo te come mai?
In Italia, specialmente in alcune zone, è conosciuto e praticato da anni ma solo negli ultimi 2 anni e mezzo ha cominciato ad avere una crescita esponenziale, soprattutto a Roma. Sono sicuro che nei prossimi anni sentiremo molto parlare del paddle: la crescita di una disciplina sportiva è difficile da arrestare una volta iniziata.
Il paddle ha in comune qualche regola col tennis?
Si, tante. Il punteggio, se la palla rimbalza due volte per terra o se va a rete è punto dell’avversario, la palla deve rimbalzare prima di essere colpita ecc. La rete e la palla sono sostanzialmente quelle del tennis.
Parlaci delle regole più importanti di questo sport.
La peculiarità del gioco è che la palla colpita da un giocatore può, dopo essere rimbalzata sul campo avversario, colpire il vetro o la maglia metallica che delimitano il campo e il gioco può proseguire senza potere comunque rimbalzare a terra per due volte. Tatticamente parlando, si cerca di “conquistare” la rete perché in questo modo ci sono più possibilità di vincere il punto. La magia di questo sport è che una coppia affiatata ha la possibilità di battere due giocatori tecnicamente più forti facendo leva sulla complementarietà e giocando con intelligenza.
In Italia esistono ancora pochi campi, c’è un progetto per crearne altri?
Si, la Federazione Tennis sta cercando di promuovere il paddle sia attraverso il canale Supertennis che attraverso agevolazioni per i circoli
Dove ha sede la Federazione? Esistono tornei a squadre o individuali?
Il settore paddle fa parte della Federazione Tennis: un comitato al suo interno lavora continuamente per creare un circuito di tornei per stimolare i giocatori. Quest’anno ci sono 16 squadre in serie A e 55 in serie B e c’è un calendario con 8 Slam, tornei principali distribuiti in tutta Italia. Inoltre ci sono due tornei internazionali e tantissimi tornei di categorie più basse. Viene praticato anche il doppio misto.
Esistono in Italia giocatori che praticano questo sport a livello professionistico?
In Italia non ancora.
Anche le donne giocano a paddle?
Tantissime, e come in nessun altro sport giocano tanto insieme agli uomini. È uno sport che aiuta a socializzare.
Per concludere, parlaci del circolo in cui sei insegnante di paddle.
È un bellissimo circolo, si chiama Gardanella Village e si trova a Peschiera Borromeo (Milano). Sono arrivato tanti anni fa come responsabile del tennis. Ci sono 5 campi coperti e 3 scoperti, palestra, piscina coperta e scoperta, campo pratica di golf su un lago, una bellissima Spa e da 4 anni il paddle, con a disposizione due campi coperti ed uno scoperto: vi consiglio di venire a trovarci, si tratta di un posto unico a Milano.
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