TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Milos Raonic è il primo finalista del torneo di Indian Wells grazie al successo per 6-3 3-6 6-3 ai danni di David Goffin.
E’ la terza finale in un Master 1000, ancora a caccia del primo titolo della categoria dopo le finali perse contro Rafael Nadal a Montreal 2013 e da Novak Djokovic a Parigi Bercy 2014. Scherzo del destino, il suo sfidante di domani sarà proprio uno dei due, impegnati a breve nella seconda semifinale e match clou della giornata.
E’ un 2016 fino ad ora straorinario quello dell’allievo di Riccardo Piatti, che dopo il titolo di Brisbane in finale contro Roger Federer ha poi raggiunto la semifinale all’Australian Open andando molto vicino allo sgambetto ad Andy Murray e dopo essersi preso un mese di pausa (forzata) per recuperare da un problema fisico è rientrato ed ha subito colto un nuovo, importantissimo risultato. Quando avevamo parlato con lo stesso Piatti, in Australia, a proposito delle condizioni del suo allievo e se fosse sorpreso da questo exploit soprattutto dopo un 2015 passato a curare problemi al piede, il coach ha risposto con grande sicurezza: “No, assolutamente”.
Raonic che per tutto il primo set ha dominato, con percentuali al servizio da rendere vano qualsiasi sforzo del belga: 70% di prime in campo, con cui raccoglieva l’87% dei punti. Che fare? Niente, pregare che questa tempesta passasse. Goffin ha avuto una chance sul 2-4, ma più perché in quel turno di battuta Milos ha commesso qualche errore di troppo. Il canadese si è comunque ripreso ed ha concluso il set senza ulteriori patemi.
Nel secondo ha avuto qualche difficoltà in più quando nei primi game non riusciva a servire come prima, in più gli errori di dritto diventavano più frequenti e Goffin, dopo qualche occasione mancata nella prima parte del set gli ha strappato due volte il servizio. La seconda, quella definitiva, sul 4-3. Rimaneva però il problema di continuare a muovere il canadese, spingere da un lato e dall’altro senza cercare troppi contropiedi e senza pizzicare eccessivamente il rovescio, tra i due il colpo più performante della testa di serie n.12 del tabellone. Tutti i buoni propositi sono spariti subito, a causa di un break subito già al primo turno di battuta. Dopo aver allungato ulteriormente sul 3-0, per Raonic è stato abbastanza semplice arrivare a fine match, con numeri al servizio che erano tornati quelli del primo set e gli ace (11 a fine match) erano tornati a piovere sulla testa del belga.
Finisce qui il bel cammino di Goffin, mai spintosi così avanti in un Master 1000. Per Milos, invece, la strada continua e chissà che questa volta, il destino, non abbia scritto per lui un finale diverso.
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