TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Ad Indian Wells, Rafael Nadal torna in semifinale in un Master 1000 da Shanghai, quando perse da Jo Wilfried Tsonga. Kei Nishikori, nonostante un ottimo inizio, si è dovuto arrendere 6-4 6-3 ed ora con la seconda semifinale si capirà se potrà esserci la sfida contro Novak Djokovic, impegnato più tardi proprio contro Tsonga.
Stavolta, per il n.5 del mondo, una prestazione di buon livello senza sofferenze e rimonte. O quasi. Nei primi game dell’incontro stava faticando tantissimo col dritto: quando Nishikori spingeva da quel lato faceva tanto male, ma in generale bastava muoverlo per prendere campo e costruirsi la chance per vincere il punto. In più, tanti errori gratuiti ed il giapponese sul 3-1 è arrivato a palla del doppio break. Ci sono per lui dei rimpianti sulla prima, con una palla corta azzardata su cui poi ha dovuto giocare un passante complicato. Mancata l’occasione, Nishikori ha pagato mentalmente con il primo passaggio a vuoto al servizio.
I meriti dello spagnolo vanno ricercati nell’aver sempre risposto, e nello scambio di aver sempre tenuto il ritmo, con l’avversario che in diverse circostanze, da quel game, ha cominciato a non capirci più nulla. Oltre all’aver alzato il livello, sul 5-4 sono arrivati due punti consecutivi a chiudere il set che sono un po’ il suo marchio e devono aver fatto malissimo nella psiche già indebolita dell’avversario: passante uncinato di dritto in lungolinea sul 15-30, ottima difesa prima della chiusura al volo sul 15-40. Questo doppio gancio assestato al volto del nipponico è stato letale e da lì Nadal è diventato definitivamente padrone del gioco, con Nishikori quasi sparito dal campo. Si è spento così, perdendo otto dei successivi dieci game. Un leggero sussulto gli ha permesso di riprendere il break di ritardo, ma sul 3-4 è stato ancora preda di Nadal, che ha poi chiuso il match al servizio recuperando da 0-30 e giocando uno dopo l’altro sempre in spinta.
Questa è forse la miglior versione dell’ex n.1 del mondo in questa stagione, in un torneo dove fino ad ora ha avuto più ombre che luci fin dall’esordio contro Gilles Muller a quella famosa voleè mancata da Alexander Zverev negli ottavi. Ora è in semifinale e nel caso si troverà contro Novak Djokovic potrebbe non esserci il dominio che il serbo mostrò a Doha, quando vinse lasciandogli appena tre giochi. Intanto, però, si gode il momento pronto a seguire con attenzione la sfida che decreterà il suo avversario.
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