TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Novak Djokovic è il ritratto della soddisfazione dopo la sesta vittoria negli ultimi sei confronti diretti contro Rafael Nadal, la nona negli ultimi dieci.
In conferenza stampa, il serbo ha riflettuto su quella che è stata la vittoria per 7-6(5) 6-2 ai danni del rivale spagnolo: «Sapevo bene che sarebbe stata una partita lunga, che avrebbe chiesto molto a livello fisico. Nadal ha giocato bene, meglio che a Doha, ma qui ci sono anche condizioni che lo favoriscono. A lui piace giocare su campi dove la palla rimbalza così tanto e dove tendenzialmente è tutto molto più lento. E’ parte del suo stile di gioco ed ha provato a farmi muovere fin dall’inizio del match, qunado aveva cominciato meglio di me. Poteva andare tranquillamente in entrambi i modi, alla fine a fare la differenza sono stati due punti, al massimo: il set point che ho salvato sul 5-4 ed il set point che ho vinto sul 6-5 al tie-break». A proposito della fine del primo set, il n.1 del mondo ha saputo alzare il livello proprio nelle fasi più delicate: «E’ quello per cui mi alleno: si tratta di mantenere il massimo della concentrazione anche se non senti di essere perfetto in ogni momento del match». Sul match contro Milos Raonic ha invece detto: «Non sarà una sfida facile, Milos sta avendo una stagione eccezionale ed ha le armi per mettermi in difficoltà come un servizio devastante. E’ migliorato tanto negli ultmi mesi, vorrà scendere in campo per vincere, non devo far caso ai precedenti con lui».
Rafael Nadal, invece, ripercorre la partita ed i momenti che hanno portato alla sua sconfitta: «Ero partito molto bene ed ho giocato alla pari per un set e mezzo prima di quel game sul 3-2 per lui nel secondo set. Dopo che ho perso quel servizio lui ha preso il largo ed ha giocato semplicemente meglio. Ho avuto diverse occasioni nel primo set, compreso il set point, spesso poi cominciavo i game da 0-15… Ma sbagliavo troppo col dritto, questo credo sia l’unica cosa voglio rimproverarmi». A proposito delle vittorie di questa settimana: «Sono felice, sì, e questo è importante perché mi da più fiducia quando sono in campo. Ho vinto partite molto tirate, molto belle. Ma devo continuare così, a questo livello. Se sarò in grado di giocare così anche per diverse settimane di seguito, potrò pensare davvero di essere competitivo per qualsiasi torneo». infine, una considerazione sul periodo in cui lui assieme a Roger Federer e Novak Djokovic si sono alternati la leadership della classifica vivendo periodi di “dominio”: «Furono momenti molto diversi tra loro: Roger è stato numero uno indiscusso per almeno due anni, poi però sono arrivato io e gli ho creato qualche problema, poi Novak. Quando ero io al n.1, avevo da lottare contro Novak, Roger ed Andy (Murray, ndr) e poi durante i periodi in cui ero n.1 mi son dovuto fermare per infortunio: nel 2009 e nel 2012 a causa del ginocchio, nel 2014 quando mi infortunai al polso. Infine, Novak ha avuto prima un anno incredibile, il 2011, e poi è tornato fortissimo da fine 2014 quando io dovetti cedere il n.1. E’ stato forse fortunato, perché non ha mai avuto infortuni come me, però è stato molto bravo ad approfittare dell’occasione ed ora a non lasciarla più. Ora ha un livello di gioco che in pochi possono competere con lui».
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