TENNIS – Di Diego Barbiani
ACAPULCO. Splendida vittoria di Sloane Stephens nel torneo WTA International di Acapulco. La statunitense si è imposta in un match al cardiopalma contro Dominika Cibulkova per 6-4 4-6 7-6(5) in tre ore e cinque minuti di grande battaglia e continue altalene di emozioni.
E’ il terzo titolo in carriera per la n.24 del mondo, già impostasi in questo 2016 a Auckland, sfugge invece il quinto titolo WTA alla slovacca, che curiosamente aveva perso 7-6 al terzo anche l’ultima finale disputata, quella di Kuala Lumpur 2014. Come detto, però, è stata una partita rocambolesca, appassionante e veramente ben giocata da entrambe le parti. Più regolare la statunitense, che fin dai primi game ha dato il meglio di sé e metteva subito in grande difficoltà l’avversaria, che ha impiegato più di un set ad entrare veramente in partita. Quando lo ha fatto, però, è diventato un testa a testa emozionante.
Cibulkova, ad un certo punto, era sotto ad un treno. Indietro 4-6 1-3 e due palle del doppio break, ha tirato fuori gli attributi diventando molto più aggressiva e mostrando un livello di gioco mai toccato nei precedenti incontri. Ha ripreso il break di ritardo, ha salvato nel settimo game da 15-40 e sul 5-4 al primo set point ha rimesso in equilibrio la situazione. Stephens non ha accusato il colpo, anzi ha approfittato dell’unico game in cui il dritto della slovacca non andava (il quinto) per prendersi un altro vantaggio. Fine? Ma neanche per sogno! La campionessa del torneo messicano del 2014 è ripartita aggredendo ogni palla possibile e riprendendo subito il game di ritardo salvando tre palle break consecutive sul 3-3. Dal settimo game, il set decisivo è diventato di livello assoluto.
Cibulkova era riuscita a girare la situazione premendo di più col dritto, prendendosi più rischi e cercando di chiudere l’avversaria nei rispettivi angoli. Stephens però si stava difendendo alla grande nonostante le lunghe leve ed arrivava ovunque, passando poi da una situazione difensiva ad una offensiva. Scambi dove la slovacca attaccava e la statunitense ribatteva, scambi in cui entrambe si sfidavano muovendo il gioco. L’ottavo game del terzo set è stato il più bello in assoluto dell’incontro, con quattordici minuti impiegati da Stephens per tenere il servizio. Anche tre palle break annullate, occasioni che avrebbero dato all’avversaria la possibilità di servire per chiudere il match. In due di queste, ha compiuto due autentici prodigi: nel primo ha difeso il campo fino allo stremo, costringendo la slovacca a tirare cinque accelerazioni fino a sbagliare, nel secondo ha giocato un rovescio in controbalzo lungolinea su una risposta angolata e potente.
Nelle fasi calde del set decisivo a tremare è stata la slovacca, costretta a salvare due palle break sul 5-5. Al tie-break, un’ingenuità a rete l’ha costretta a cedere terreno fino a trovarsi sotto di tre match point. Ne ha annullati due, entrambi in risposta, ma sul terzo la sua accelerazione di dritto è stata fermata dal nastro. Stephens si è inginocchiata quasi in lacrime. Per lei, un 2016 fino ad ora ricco di soddisfazioni. Per Cibulkova invece, al di là dell’ovvia delusione per una partita sfuggita così dopo tre ore di battaglia, la soddisfazione per aver mostrato un livello di gioco importante, che le sarà utile nei prossimi tornei per provare a conquistare punti e classifica visto che fino a giugno non avrà punti da difendere.
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