TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Martina Hingis e Sania Mirza hanno conquistato a Melbourne il terzo titolo Slam di fila nel doppio femminile. Assieme non perdono da agosto e al Roland Garros andranno a caccia del “Santina Slam”…
Sania e Martina. In una parola sola, le “Santina”, come da qualche tempo amano chiamarle i numerosi fan. No, non sono le nuove antagoniste delle italiche Donatella nelle hit parade pop. Stiamo riferendoci alle assolute dominatrici del circuito Wta di doppio, degnissime eredi delle “Cichi”, Sara Errani e Roberta Vinci, scioltesi oramai da quasi un anno. Hingis e Mirza hanno cominciato a giocare assieme lo scorso marzo a Indian Wells, trionfando subito e ripetendosi due settimane più tardi a Miami. È però a partire dall’estate che le due sono diventate pressoché imbattibili. La loro ultima sconfitta è avvenuta a Cincinnati (semi con le cinesi di Taipei Chan/Chan), poi si è registrata la bellezza di trentasei match vinti di fila (di cui quattro proprio con le Chan, otto i titoli), la striscia più lunga in assoluto nella specialità dal 1990.
Lungo il cammino, sono giunti anche tre titoli Slam consecutivi: il primo a Wimbledon, quando, ancora in fase di rodaggio, Martina e Sania hanno recuperato da 2-5 al terzo nella finale con le russe Makarova/Vesnina; il secondo agli US Open su Dellacqua/Shvedova e il terzo, recentissimo, agli Australian Open, sulle ceche Hlavackova/Hradecka. Il prossimo Roland Garros, insomma, non vedrà il solo Novak Djokovic a caccia del quarto centro di fila in un Major. Dopo il “Serena Slam”, conquistato dalla pantera di Compton per due volte (2002-03 e 2014-15), potrebbero arrivare il “Djoker Slam” e anche il “Santina Slam”.
Storicamente, però, Parigi è la sede più ostica per entrambe le componenti del team numero uno al mondo. La 35enne Hall of Famer elvetica, che complessivamente ha ottenuto ventuno successi nei Big Four, vi si è imposta “appena” in due occasioni, sempre nel doppio: nel 1998 con Jana Novotna e due stagioni più tardi con Mary Pierce, la quale fece il bis nel singolare. Il French Open resta l’unico grande torneo che Martina non ha mai fatto suo né nel misto né nella prova individuale e a esso sono legati due tra i ricordi più dolorosi della sua carriera: le sconfitte in finale patite nel 1997 con Iva Majoli (con la svizzera, appena rientrata dopo una caduta da cavallo, che perse il suo unico match dell’anno negli Slam) e nel 1999 con una Steffi Graf trascinata dal pubblico, che invece a lei riservò solo fischi. Per Sania solo un titolo nel misto, al fianco del connazionale Mahesh Bhupathi, nel 2012.
«Se accadrà sarà fantastico, ma, a essere oneste, non è qualcosa su cui stiamo concentrandoci», ha dichiarato la 29enne tennista indiana a proposito dell’eventuale “filotto”. «Per noi è importante mantenere il livello attuale. Chiunque ci affronti gioca bene perché non ha pressione, soprattutto dopo la nostra serie di vittorie. Ogni coppia vuole essere quella che ci batterà: è normale, non hanno nulla da perdere».
L’appuntamento con la storia, dunque, è fissato per la primavera inoltrata, all’ombra della Tour Eiffel. Nel frattempo, strada facendo, non mancheranno le opportunità per rimpinguare la bacheca con qualche altro trofeo di un certo prestigio. Già, perché sembra proprio che le “Santina” non abbiano nessuna intenzione di fermarsi…
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