TENNIS – MARSIGLIA. Essere un top-player, si sa, porta numerosi vantaggi. Tra questi, il poter firmare dei contratti di presenza ai tornei minori. Soldi che si aggiungono a quelli che normalmente il giocatore o la giocatrice ricevono durante il torneo, il ben noto “prize-money”. E’ usanza di tutti i migliori, una forma di garanzia perché in fondo la loro presenza muove soldi, interessi, sponsor e richiama attenzioni esterne come tv e spettatori. Stan Wawrinka, la scorsa settimana, era presente a Marsiglia per l’ATP 250 francese ma è stato eliminato ai quarti di finale da Benoit Paire dopo aver giocato solo due partite su quattro possibili, quella vinta al tie-break del terzo contro Sergiy Stakhovsky e quella (appunto) persa contro l’amico e beniamino del pubblico. Probabilmente sentendosi un po’ in colpa per la prestazione, il due volte vincitore Slam ha pensato di restituire quello che aveva incassato dal torneo solo per la partecipazione all’evento. Il direttore del torneo, però, ha rifiutato la proposta. Forse è segno che, nonostante la sua uscita così prematura, il torneo ha fatto registrare ottimi guadagni.
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