TENNIS – PERTH. Non è proprio l’inizio di stagione che Serena Williams si auspicava. Ieri è stata costretta a rinunciare al match d’esordio in Hopman Cup contro Elina Svitolina a causa di un nuovo fastidio al ginocchio; oggi ha voluto scendere in campo contro Jarmila Wolfe ma è stata costretta al ritiro ad inizio del secondo set.
La situazione si sta facendo sempre più enigmatica. Bisogna cominciare a considerarla a rischio per il primo Slam della stagione? Ci sarà ma non potrà essere al 100%? Al momento non filtra nulla dal suo clan, si sa solo che statunitense sta combattendo da tempo contro questo problema fisico, che le procura fitte e difficoltà a muoversi.
Negli ultimi anni i suoi risultati sono stati spesso condizionati da questa situazione: Slam a parte, dove comunque il coach Patrick Mouratoglou tempo fa accennava a quanto delicata sia la situazione delle ginocchia della sua allieva, definendo i suoi problemi simili a quelli che hanno perseguitato Rafael Nadal e di quanto la sua allieva abbia faticato nel 2015 per vincere Roland Garros e Wimbledon, prima di crollare agli US Open in una giornata per lei complicatissima dove fin dal mattino non riusciva a camminare bene a causa dei dolori al ginocchio, negli altri appuntamenti ha dovuto spesso ritirarsi a torneo in corso (Roma è uno di questi eventi, ma anche Indian Wells, per dirne due importanti).
La n.1 del mondo durante tutto il match contro la ex Gajdosova (Jarmila si è sposata ad inizio novembre, ora gioca col cognome del marito, Wolfe appunto) ha dato l’impressione di non voler forzare i movimenti, giocare al risparmio per non dare troppa sofferenza all’articolazione infiammata. Ad inizio della seconda partita, però, è entrato in campo il fisioterapista e dopo una breve chiacchierata con la statunitense ha effettuato un massaggio nella zona dolorante. Serena, intanto, scuoteva la testa piuttosto delusa e sconsolata, poi la decisione di ritirarsi. Non si sa ancora se in maniera definitiva o meno dalla competizione (anche se sembra essere l’ipotesi più vicina alla realtà) o se deciderà di continuare e riprovarci nell’ultima giornata. A dieci giorni dall’inizio dell’Australian Open, non è proprio il modo migliore per avvicinarsi ad uno Slam.
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