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McEnroe trova finalmente il suo arbitro ideale… Il pubblico!

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Possibile che John McEnroe, dopo anni di liti furibonde, faccia pace con gli arbitri? Sì, quando a decidere le chiamate dubbie è il pubblico… La storia della divertente sfida con Mats Wilander alla Royal Albert Hall di Londra.

John McEnroe ha finalmente trovato il suo arbitro ideale: il pubblico. Dopo le storiche liti con i giudici di sedia e di linea, e i persistenti dubbi da lui espressi sulla reale efficacia dell'”Occhio di Falco”, il campione statunitense sembrerebbe aver fatto pace con l’autorità sportiva. Il motivo? Ne ha trovata una che gli dà sempre ragione…

Ma andiamo per ordine. Nella serata di ieri era in programma alla Royal Albert Hall di Londra un appuntamento imperdibile: la sfida tra due fuoriclasse del passato, McEnroe, appunto, e Mats Wilander. L’americano e lo svedese hanno rinnovato nell’ambito del Champions Tennis, la kermesse di fine stagione dell’Atp Champions Tour, il duello già andato in scena di recente a Verona ne “La Grande Sfida”, la tappa italiana del circuito riservato ai grandi veterani. Mac ha prevalso anche in questa occasione, ma Wilander lo ha impegnato severamente, cedendo solo con il punteggio di 75 64.

In verità, però, il mancino nato a Wiesbaden ha ricevuto anche un piccolo aiuto da parte del pubblico… Per la prima volta, infatti, agli spettatori è stato assegnato il compito di valutare l’esito di determinati punti grazie al sistema interattivo “Aegon Crowd Call”. Allo scopo sono state distribuite speciali card che permettevano di giudicare “in” o “out” le chiamate dubbie, nelle quali uno dei protagonisti aveva invocato il “challenge”. E Mac, subito proclamatosi grande fan di questo metodo, è stato premiato più volte, soprattutto grazie alla sua innata capacità di ingraziarsi il favore popolare…

«Questa è stata un’opportunità per i tifosi di riparare ai torti che ho subito nella mia carriera», ha dichiarato al termine, tra il serio e il faceto, il tre volte campione di Wimbledon. «Lo adoro, perché non è stato introdotto prima? Avrei vinto molti più titoli».

 

Fabrizio Fidecaro

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