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L'avvocato Cesare Di Cintio: «Nel tennis servono professioni specializzati in diritto sportivo»

TENNIS – Di Adamo Recchia

L’avvocato Cesare Di Cintio, titolare della società DCF Sport Legal, tempo fa ha cominciato la sua avventura non occupandosi di sport ma di altri settori del diritto, poi però ha intuito che quest ultimo necessitava di professionisti in grado di gestire le problematiche ed ha pensato di lanciarsi in questa avventura.

Sappiamo che sei stato un arbitro di calcio e che sei arrivato in serie-C. Raccontaci se è da lì che ti è passata per la testa l’idea di lavorare nello sport e perché. 

«La mia esperienza come arbitro di calcio ha certamente influito anche nella mia scelta professionale, anche se nei primi anni di esercizio della professione di avvocato non mi occupavo specificatamente di sport. Ho poi intuito che l’ambito del diritto sportivo poteva rappresentare un settore in forte espansione nel quale vi era la necessità di professionisti altamente specializzati. Ho deciso così di intraprendere questa strada difficile e ricca di insidie, ma comunque piena di soddisfazioni».

Da quello che mi risulta lavori nel mondo del calcio. Di cosa ti occupi esattamente?

«Il calcio è certamente la disciplina sportiva con il maggior numero di tesserati. E’ evidente quindi che l’assistenza di un legale sia più richiesta che in altri sport. Io ed i miei collaboratori di DCF Sport Legal ci occupiamo di tutte le problematiche inerenti col calcio, dalle più complesse come i casi di calcio-scommesse o doping sino alle più semplici come i reclami avversi le sanzioni del Giudice Sportivo. Siamo inoltre particolarmente attivi sul fronte internazionale, in particolare nell’affiancamento di agenti e società per trasferimenti internazionali e per contratti di sponsorizzazione».

Passiamo al nostro sport. Raccontaci il tuo rapporto col tennis.

«Il tennis è uno sport che seguo da sempre e che mi affascina molto. E’ uno sport che regala continue emozioni ed impone una concentrazione continua paragonabile alla mia professione, dove devi sempre essere attento al colpo di rovescio del tuo antagonista».

Mi dicevi, in un nostro precedente colloquio, che ti sei occupato di problemi inerenti ai circoli tennis. Ci vuoi spiegare di cosa esattamente?

«Accade spesso infatti che gli statuti delle associazioni sportive, e nel caso di specie dei circoli tennis, siano piuttosto approssimativi. In questi frangenti può accadere che l’irregolarità statutaria comporti delle conseguenze più o meno gravi, tali da essere addirittura inquadrate nell’ambito dell’illecito sportivo. In tal senso quindi diventa fondamentale studiare la posizione del cliente ed operare una difesa il più efficace possibile».

Ti occupi di questioni riguardanti, nel nostro sport, sanzioni disciplinari e contenziosi. A cosa ti riferivi, esattamente? 

«I contenziosi disciplinari rappresentano il classico esempio di diritto sportivo per tutte le discipline. Per quanto riguarda il tennis mi occupo dei casi più semplici relativi a sanzioni inflitte per mancata presentazione alle gare ufficiali fino ai casi più spinosi, inerenti ad esempio maestri che esercitano l’attività privi di opportuna qualifica federale».

Hai seguito le questioni riguardanti gli sponsor nel tennis. Puoi dirci di cosa si tratta?

«E’ risaputo che la ricerca di sponsor, sia per i circoli che per gli atleti, rappresenta la principale fonte di ricavo. Pertanto, accade spesso che i circoli e gli atleti mi contattino per valutare gli aspetti legali inerenti un contratto di sponsorizzazione. In merito, le questioni sono piuttosto delicate soprattutto se lo sponsor è di carattere internazionale. Al fine di tutelare l’assistito diviene particolarmente importante possedere una strutturata conoscenza del diritto sportivo in tutti i suoi aspetti. 

Dal punto di vista legale in cosa secondo te il nostro mondo può essere migliorato?

«Reputo che il tennis, così come la maggior parte delle discipline sportive, ha ad oggi la necessità di dotarsi di professionisti specializzati in diritto sportivo che possano studiare regole e norme volte alla difesa di tutto il mondo tennis. Lo sport negli ultimi anni si è profondamente evoluto e rappresenta un settore economico-sociale in cui la presenza di professionisti altamente specializzati può rappresentare un valore aggiunto per tutto il movimento. Prevenire possibili errori attraverso la predisposizione di regole a ciò preposte può evitare conseguenze irrimediabili o comunque molto dannose. A ciò aggiungo che il tennis è stato recentemente colpito dal grave problema del match fixing già conosciuto in altri sport. Essendomi occupato proprio di questo in ambito calcistico, ritengo che il coinvolgimento e l’assistenza di professionisti specializzati sia basilare per la lotta a questo tipo di fenomeno, dannoso per l’immagine dell’intero movimento».

Domanda più ludica: giochi a tennis?

«Nel tempo libero amo praticare sport, anche se oramai la scrivania mi occupa la quasi totalità della giornata. Per questo le volte che mi reco al campo lo faccio per vedere giocare mio figlio che è un grande appassionato di tennis».

Quali sono i tuoi giocatori?

«Visto il 2015 che si sta concludendo non posso non citare Flavia Pennetta, autrice di una vera e propria impresa dello sport italiano. La sua cavalcata agli Us Open rimarrà negli occhi di tutti per parecchi anni. Inoltre non posso non citare Roberta Vinci, protagonista anche lei di un torneo memorabile. A livello maschile è indubbio che in questi anni Roger Federer rappresenti un campione assoluto capace di regalare emozioni in ogni singola azione. Negli anni 90 ammiravo il gioco di Sampras, altro campione straordinario».

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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