TENNIS – «Devo essere onesto. Il 2015 è stato duro, ma nelle ultime settimane mi sono sentito di nuovo vivo, la scintilla si è riaccesa». Dopo l’exploit dello scorso anno, la stagione appena terminata per Grigor Dimitrov non è andata come si aspettava.
Iniziato l’anno nella top ten, è scivolato alla 28esima posizione, complici risultati deludenti e un ko al terzo turno di Wimbledon, che di fatto ha decretato la fine del rapporto di collaborazione con Roger Rasheed. «Ad un certo punto mi sono venuti dubbi perché anche se lavoravo duramente, a volte mi sentivo giù e non percepivo buone sensazioni da me stesso. Pensavo: “Lavoro duro e i risultati non arrivano”».
I motivi di un 2015 quasi fallimentare sono stati, secondo Dimitrov, «il dover ristrutturare il team attorno a me, una delle cose più difficili. Quando le cose non sono al suo posto, tendo ad essere impaziente, in campo non facevo quello che preparavo in allenamento. Ma per questo devo incolpare solo me stesso».
Ma anche questa è un’esperienza che è servita al bulgaro per crescere. «Ho iniziato a capire cosa mi è successo quest’anno e a comprendere quali errori ho commesso. Per quanto negativa, penso che sia un bene che questa stagione sia andata proprio in questo modo. Ora ho sperimentato entrambe le situazioni: essere top ten e subito dopo scendere fino al 28 del mondo. Posizioni contrastanti, ma alle quali ora guardo in maniera differente».
Ad aiutarlo a rialzarsi da qualche settimana c’è Franco Davin, storico coach di Juan Martin Del Potro. Con l’argentino ai box, Grigor e Davin hanno cominciato a lavorare poco prima dei tornei in Asia e subito il bulgaro ha sentito sensazioni positive. «E’ bello sentirsi finalmente di nuovo vivo, ed è quello che mi è successo nelle ultime settimane. E’ come se avessi sentito di nuovo la scintilla, sono di nuovo motivato».
La sua preparazione invernale, dopo una parentesi a Montecarlo, si è ora spostata sotto il sole della Florida, sempre con coach Davin. «Non vedo l’ora di affrontare una lunga stagione. E’ stato difficile costruire un buon team, è dura trovare le persone giuste con cui lavorare, ma una volte che ci sono hai trovato un tesoro e devi solo pensare a lavorare». Vedremo se il 2016 sarà l’anno del rilancio.
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