TENNIS – Di PIERO VASSALLO. È stata la grande stagione di Novak Djokovic, ma non solo: da Federer ancora super competitivo a Murray eroe in Davis, fino al ritorno tra i migliori di Gasquet. I protagonisti da copertina del 2015 ATP.
NOVAK DJOKOVIC
Titoli: 11
Bilancio vittorie-sconfitte: 82-6
Ranking fine anno: 1
Prize money stagionale: 21,592,125 $
A furia di elogiarlo si finisce per annoiarsi, ma la realtà dei fatti è questa: Novak Djokovic è stato IL protagonista del circuito ATP 2015 e Roland Garros a parte ha lasciato pochissimo ai suoi avversari. Chiude l’anno con 11 titoli (migliorato il record personale di 10 ottenuto nel 2011), 82 vittorie e appena 6 sconfitte, 3 Slam vinti e 6 Masters 1000: una delle migliori performance tennistiche di tutti i tempi. Ripetersi sembra molto difficile, ma la concorrenza non è poi così spietata quindi mai dire mai se di mezzo c’è super Nole.
ROGER FEDERER
Titoli: 6
Bilancio vittorie-sconfitte:63-11
Ranking fine anno: 3
Prize money stagionale: 8,682,892 $
A 34 anni lo svizzero resta la migliore alternativa a Djokovic. Vero che Murray ha chiuso da numero 2, ma a giocarsi le finali di Wimbledon, US Open e ATP Finals è stato Roger, che ha vinto 6 tornei disputando altre 5 finali. Non è mancato qualche scivolone inatteso (Vedi Seppi in Australia o Ramos a Shanghai), ma è roba di poco conto se si va a guardare il rendimento complessivo di un giocatore davvero infinito.
ANDY MURRAY
Titoli: 4
Bilancio vittorie-sconfitte: 71-14
Ranking fine anno: 2
Prize money stagionale: 8,215,153 $
Dopo un 2014 passato ad arrancare, Andy Murray è tornato ai suoi livelli e per la prima volta in carriera chiude da numero 2 del mondo. La distanza da Djokovic è ancora molto ampia, ma lo scozzese ha avuto modo di togliersi delle grandi soddisfazioni: è riuscito finalmente a essere competitivo anche sulla terra rossa vincendo i tornei di Monaco e Madrid, ma soprattutto ha portato praticamente da solo la Gran Bretagna alla vittoria della decima Coppa Davis.
STAN WAWRINKA
Titoli: 4
Bilancio vittorie-sconfitte: 55-18
Ranking fine anno: 4
Prize money stagionale: 6,510,265 $
In pochi pensavano potesse farcela e invece Stan “The Man” è riuscito a ripetersi e dopo l’Australian Open 2014 si è preso anche il Roland Garros 2015, chiarendo una volta per tutte che lui è un campione vero. Non si è rivelato un mostro di continuità e in alcune occasioni è sembrato quasi scendere in campo contro voglia (vedere match del round robin contro Nadal), ma quando il gioco si fa duro lo svizzero diventa uno dei peggiori clienti possibili.
RICHARD GASQUET
Titoli: 2
Bilancio vittorie-sconfitte: 43-17
Ranking fine anno: 9
Prize money stagionale: 2,511,995 $
Dopo l’ottima annata del 2013 l’ex enfant prodige francese aveva lasciato i piani alti della classifica chiudendo il 2014 con la doppia sconfitta nella finale di Coppa Davis. In punta di piedi Gasquet è tornato a bussare alla top 10, ha vinto due tornei e ha raggiunto la semifinale a Wimbledon, bissando quanto fatto otto anni prima. Non sarà diventato il numero 1 del mondo, ma la carriera di Richard si conferma più che buona, pur con dei limiti a cui porre rimedio è molto difficile.
KEVIN ANDERSON
Titoli: 1
Bilancio vittorie-sconfitte: 46-24
Ranking fine anno: 12
Prize money stagionale: 1,970,131 $
Era dai tempi di Wayne Ferreira che il Sudafrica non vantava un suo tennista in top 10, a rinverdire le statistiche ci ha pensato Kevin Anderson, gigante di oltre due metri nato anche lui a Johannesburg e autore della migliore stagione della carriera. Certo Ferreira era un giocatore decisamente più forte, ma Anderson ha saputo costruirsi questi ottimi risultati progredendo settimana dopo settimana. Non è un fenomeno, ma è un giocatore molto solido e difficilmente lo si vede perdere contro giocatori con classifica peggiore della sua.
BENOIT PAIRE
Titoli: 1
Bilancio vittorie-sconfitte: 25-17
Ranking fine anno: 19
Prize money stagionale: 855,640 $
Davvero un percorso notevole quello di Benoit Paire: a inizio anno si trovava fuori dai primi 130 della classifica e si era ridotto a giocare (e vincere) i futures, poi mese dopo mese ha finalmente messo in mostra tutto il suo enorme talento e dopo aver fatto faville nei challenger si è confermato anche nel circuito maggiore vincendo a Bastad il suo primo titolo della carriera. La vittoria su Kei Nishikori allo US Open è stata la ciliegina sulla torta, il difficile però viene adesso: riuscire a mantenere una classifica di questo livello giocando però solo i grandi tornei.
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