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ATP Finals Londra: solo Roger Federer può regalare emozioni così

TENNIS – Di Gianluca Atlante

LONDRA. Siamo tifosi, gli vogliamo bene, gli auguriamo, soprattutto lunga vita. Ci piace anche così, disfattista oltremisura, come nel secondo set giocato e regalato a Nishikori.

Ci piace Roger Federer, eccome se ci piace, al punto che abbiamo voluto prendere in prestito una storica frase dell’amico e collega Gianni Clerici, fatta propria anche nella sua straordinaria opera tennistica, da Bud Collins: “Vorrei essere un po’ più gay per farmi accarezzare dalla volè di John McEnroe”, per farvi capire che tipo di sentimento nutriamo per il Signore di Basilea.

Ci piace a tal punto Federer, perché è divino in ogni sua sfaccettatura tennistica, come nello scagliare un rovescio nell’angolo alla sinistra del nipponico alla modica velocità di oltre novanta miglie orarie. Come nel farsi rimontare, non una, ma due volte da 4-1, come quando, seppur soffrendo e già sapendo di essere in semifinale, ha voluto lottare sino all’ultimo, pur di fare tre su tre nel girone di Round Robin, la nona volta, per chi ama i numeri, su quattordici partecipazioni al Masters.

Ci piace Roger Federer e ce lo coccoliamo come fosse una reliquia, come la bambina fa con il suo orsacchiotto, come il bambino con il barattolino di Nutella, come noi con lui. Spettatori non paganti, e non è poco, di uno spettacolo che soltanto lo scudocrociato sa ancora offrire. Anche quando ti manda al manicomio perchè, a distanza di anni, non sai spiegarti i suoi momenti di inutile paura tennistica. Come quando si mette lì e in un amen va due volte 4-1, prima di farsi riprendere. Come quando, in occasione del matchpoint, mette i piedi dentro il campo, lascia andar via l’amata Wilson con il suo diritto, prima di chiudere con lo smash. Tanta roba, tantissima roba. Diamanti incastonati in altrettanti preziosi. Figli di un tennis per il quale il prezzo del biglietto è un qualcosa che lascia il tempo che trova.

Vedi Roger Federer e ti si accende la luce. Vedi Roger Federer e ti innamori di uno sport che, forse, è tra i più noiosi in assoluto. Vedi Roger Federer e capisci perchè la classe non è un qualcosa di allenabile. Vedi Roger Federer e, poi, segni tutto. Perchè, come disse Pieraccioni nel film “I Laureati”: il resto fa volume.

 

Gianluca Atlante

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