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WTA Pechino: Vinci, è finito il sogno Singapore. Mattek Sands ai quarti

TENNIS – Di Diego Barbiani

PECHINO. Si spegne a Pechino il sogno cullato da Roberta Vinci di acchiappare uno degli ultimi posti che l’avrebbero portata a Singapore. Si spegne sui continui attacchi di Bethanie Mattek Sands la possibilità di andare ancora avanti nell’ultimo WTA Premier Mandatory dell’anno a conclusione, forse, di uno dei periodi più belli della sua carriera.

La statunitense, invece, raggiunge per la prima volta questo traguardo con una partita comunque propositiva, dove ha cercato di attaccare sempre sul rovescio della tarantina. Il 6-1 3-6 6-2 finale rispecchia anche quello che è stato l’andamento altalenante della partita, vissuto in gran parte secondo il momento della statunitense: solida nel primo set, molto fallosa nel secondo, perfetta nel set decisivo.

Roberta, oggi, è apparsa da subito molto scarica. Numerosi, nel primo parziale, gli errori con la palla in rete. Non si vedevano segni di una reazione, un urlo, un gesto di rabbia, qualcosa che riuscisse a scuoterla ed a farle tirare fuori tutta la grinta che invece ha mostrato in più occasioni nel recente passato. Anche il suo allenatore, Francesco Cinà, chiamato al cambio campo sul 2-1 Vinci nel secondo parziale la guardava quasi incuriosito, le parlava cercando di darle una svegliata: “Urla ‘alè!’ dopo i punti, arrabbiati, fallo per te!”. Eppure Vinci non dava segni di reazione. Contro Venus Williams, alla battuta “E’ più vecchia di te, forza!” replicava con tutt’altro stato d’animo. Qui nulla, con uno sguardo anzi perso nel vuoto, come se fosse consapevole di essere rimasta con pochissima benzina dopo un mese e mezzo eccezionale.

Pur salendo sul 5-1, non aveva dato al match il necessario cambio di passo e nel terzo set al secondo turno di battuta è arrivato il break decisivo. Brava l’americana, che per tutto l’incontro ha spinto sul rovescio di Vinci oggi in continua difficoltà. Pochissime le intuizioni di Roberta, piuttosto isolate, quasi estemporanee. Ci sarà amarezza, ma anche il tempo per riflettere e preparare al meglio quello che sarà il vero obiettivo dei primi mesi del 2016: tentare l’ingresso in top-10. Visti i pochissimi punti da gennaio a giugno, provarci è il minimo.

 

Diego Barbiani

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