TENNIS – Di Diego Barbiani
SINGAPORE. E’ davvero difficile trovare una giocatrice, al momento, in forma fisica e mentale migliore di Garbine Muguruza. La spagnola muove il gioco e crea vincenti con enorme semplicità, rifilando un 6-4 6-4 ad una giocatrice pur molto in forma come Angelique Kerber.
Con questa vittoria, sale in testa al girone a punteggio pieno e senza aver ceduto un set in attesa di incontrare nell’ultima giornata Petra Kvitova.
Kerber, invece, spreca il primo match point qualificazione che la stessa Kvitova le aveva indirettamente concesso. Ora deve pensare anzitutto a battere Lucie Safarova e vedere cosa capita nell’altro scontro. Oggi è stata tradita anzitutto dalla tensione. Era estremamente tesa, già dopo quattro game. Su un servizio vincente che l’ha portata 40-15 ha prima alzato lo sguardo con occhi socchiusi, come in uno stato di trance, ed ha cacciato fuori tutto il respiro trattenuto mentre osservava la palla uscire (e non di poco). Si è affidata quasi solo alle soluzioni tattiche che predilige, cercavo di far uscire dal campo la sua avversaria sul lato sinistro per poter poi colpire in lungolinea col colpo successivo o infilarla a rete con i passanti che è capace di giocare come poche altre nel circuito. Era l’unico modo per tenersi a galla in quel frangente, perché Muguruza nonostante qualche momento di difficoltà aveva molta più potenza da far valere.
Emblematico lo scambio sul 4-4 0-30, con la tedesca al servizio, che ha stuzzicato nuovamente la spagnola sul rovescio cercando di aprirsi il campo per chiudere nell’altro lato. Il suo colpo non è stato molto angolato e Muguruza ha avuto il tempo per sorprenderla con un rovescio lungolinea terminato sulla riga. Impassibile fino a quel momento, al cambio campo si è lasciata andare allo sconforto con il coach che cercava di tranquillizzarla, mentre lei ripensava ancora a quel dritto che non era stato perfetto come i precedenti ed è subito stata punita.
Doveva essere perfetta, eppure dall’altra parte della rete c’era una che aveva tutte le armi per ribaltare lo scambio. E’ calato lo sconforto, uscito fuori in quella risposta sul set point (dopo aver mancato una palla break) che è finita quasi sui teloni. Muguruza è questa: con quel pressing asfissiante porta le avversarie allo sfinimento. Ben difficile da contenere in un momento in cui ogni cosa che tocca può diventare oro. E’ capace di giocare dieci volte la stessa pallina a due dita dalla riga di fondo, come se inserisse una sorta di pilota automatico. Che cosa si può fare? Nulla, forse, se non sperare che la tempesta si attenui. E così anche un nuovo tentativo di una Kerber comunque da applausi che annulla la palla del doppio break e rientra in gara giocando i punti più belli della partita tra passanti chirurgici e difese con colpi in ginocchio, è costretta a capitolare.
La spagnola ha un piede e mezzo in semfiinale, le manca solo un set per l’aritmetica certezza del primo posto. Kerber, venerdì, scenderà in campo per giocarsi il tutto per tutto con Safarova ma ora il destino non è più (solo) nelle sue mani.
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