TENNIS – Di Diego Barbiani
SINGAPORE. E’ alleanza ceca. Lucie Safarova arriva in soccorso di Petra Kvitova per trascinarla alle semifinali delle WTA Finals con la vittoria per 6-4 6-4 ai danni di Angelique Kerber, eliminata per la terza volta su tre nel Round Robin.
La migliore prestazione di Safarova dal Roland Garros le consente di togliersi la bella soddisfazione di una vittoria, per quanto inutile perché conscia dell’eliminazione già nel momento dell’ingresso in campo. Un successo però che vale punti, soldi e morale. Allora perché non provarci?
Così, libera da pensieri ed ansie, Safarova ha giocato un’ora e mezza di tennis con picchi da far venire le vertigini, servendo l’80% di prime palle in entrambi i set e dominando il confronto sul dritto. Per la tedesca son tornati subito gli incubi della partita precedente contro Garbine Muguruza, dove nel primo set non riusciva ad incidere e qualsiasi cosa faceva, l’altra ci riusciva un filo meglio.
Ha chiamato due volte il coach al cambio campo. Nella prima circostanza dopo aver mostrato tanto nervosismo era riuscita a calmarsi, cercando di ripartire. Nel secondo tutta la frustrazione è venuta fuori ribattendo colpo su colpo quanto cercava di dirle, gettando la racchetta sul proprio borsone con l’animo di chi vedeva svanire il proprio obiettivo dopo pur un ottimo inizio contro un’ avversaria come Petra Kvitova, che era sempre riuscita a metterla in grande difficoltà.
Termina dunque la stagione di Kerber, Safarova ha ancora un ultimo, importantissimo appuntamento. Dieci mesi, per la tedesca, che vogliono dire comunque tanto sotto alcuni aspetti: il fatto di aver vinto quattro tornei in quattro condizioni diverse (terra verde, terra rossa indoor, erba, cemento) ed aver conquistato più trofei di quanti ne aveva ottenuti in tutta la carriera potrebbe alleviare la frustrazione accumulata in queste ultime due sfide. Per la ceca, invece, una prestazione di questo calibro può (e deve) infonderle grande carica in vista della finale di Fed Cup tra due settimane. Con una Kvitova un po’ in affanno a causa di una condizione fisica deficitaria, potrebbe essere ancora lei la giocatrice a cui si aggrappa la Repubblica Ceca.
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