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Stats / Djokovic, alcuni dei numeri del dominio: 5-25-170 (e tanti soldi)

TENNIS – Di Giancarlo Di Leva

La superiorità che Novak Djokovic sta manifestando da qualche tempo rischia di non avere precedenti. Dispone in modo disarmante di tutti i suoi avversari come dimostrano i numeri delle due settimane cinesi: 10 match vinti senza perdere un set e lasciando agli avversari 43 games in tutto, una media di 4,3 per match.

La vittoria di Shanghai è la terza nel torneo cinese dopo quelle del 2012 e del 2013. Diventano 5 i Master 1000 vinti quest’anno da Djokovic in 7 finali disputate,miglior performance in assoluto nella storia dei Master 1000.

Salgono a 25 i Master 1000 vinti in carriera dal n.1 del mondo (in 37 finali) a sole due lunghezze dal record di Nadal.

 

Col successo di Shangai Djokovic stabilisce il record di punti in classifica: 16.785, da 170 settimane in testa alla classifica del serbo che affianca John McEnroe. Prossimo obiettivo (non proprio vicino) Jimmy Connors a 268.

Ma il serbo già una settimana fa, aveva stabilito (ed ora perfezionato) il record dei premi vinti da un tennista in una stagione: oltre 16 milioni (e la stagione, appunto, non è ancora finita).

L’uscita inaspettata all’esordio di Roger Federer per mano dello spagnolo Ramos (n.70 del ranking e proveniente dalle qualificazioni), che fino a ieri non aveva mai battuto un top 10 perdendo 15 volte, ha fatto tornare alla mente quella contro Delbonis ad Amburgo, anch’egli proveniente dalle qualificazioni.

Nadal è tornato a battere un top 5 (Wawrinka) dopo 17 mesi (finale al Roland Garros 2014 contro Djokovic) e a rigiocare una semifinale di un Master 1000 (che gli mancava da Miami 2014) una settimana dopo essere approdato a Pechino a una finale di un Atp 500. Pur trattandosi di traguardi minimali per un vincente come lui, è giusto che il tennista maiorchino manifesti soddisfazione e fiducia nel futuro pur con i dubbi interiori di riuscire a tornare ad essere il guerriero indomito contro cui la maggior parte degli avversari entrava in campo già rassegnata alla sconfitta. Wawrinka si è trovato impreparato di fronte alla efficacia ritrovata dei colpi di Nadal. Tsonga in semifinale gli ha tenuto testa con caparbietà e alla fine l’ha spuntata ma ha dovuto giocare un gran match.

Un’altra buona notizia per tutti gli amanti del tennis è rappresentata da Bernard Tomic. L’australiano sta scalando in progressione il ranking (era al n.71 all’inizio dell’anno) e non è escluso che indirettamente, la crescita e l’attenzione che stanno catalizzando i connazionali Kyrgios e Kokkinakis l’abbiano spronato e allo stesso tempo deresponsabilizzato consentendogli di lavorare più serenamente. Il risultato è la gran partita giocata con Gasquet, con cui in precedenza aveva vinto solo una volta in 6 occasioni e lo splendido primo set con Djokovic nei quarti, chiuso al tie break (perso 8/6), il che con i tempi che corrono è un gran risultato. L’australiano festeggerà i suoi 23 anni (che compirà giovedì) col nuovo best ranking (dalla 20° alla 18° posizione).

Jelena Jankovic per la prima volta dal 2009 torna a vincere più di un torneo all’anno. Dopo essersi imposta a Nanchang (WTA 125k) a luglio e a Guangzhou a settembre, ha ottenuto una vittoria prestigiosa a Hong Kong dove ha battuto in sequenza Cornet, Venus Williams e in finale la tedesca Kerber che ha fallito l’obiettivo di eguagliare Serena Williams con 5 trofei conquistati nell’anno. Per la tennista serba è a portata di mano il rientro tra le top 20.

In grande spolvero, in vista Singapore, Agnieska Radwanska che ha dominato il torneo di Tianjin (16° in carriera) lasciando alle avversarie 18 games in 5 incontri (record per l’anno in corso). Primo successo dell’anno per la russa Anastasia Palyuchenkova che si impone autorevolmente a Linz (8° vittoria in carriera), miglior viatico per Mosca dove è campionessa uscente.

Poca gloria in settimana per gli italiani che in singolare tra uomini e donne hanno vinto 2 match perdendone 5. Cocenti le sconfitte di Flavia Pennetta contro l’ucraina Kichenok (n.414 del mondo) e quella di Camila Giorgi che a Linz è inciampata al secondo turno contro la 21enne russa Gasparyan (n.73) vincitrice quest anno del torneo di Baku. Fognini, a Shanghai, dopo aver superato il portoghese Sousa, ha dato filo da torcere al sudafricano Anderson che alla soglia dei 30 anni sta vivendo la fase migliore della carriera che gli ha consentito la settimana scorsa di far capolino nella Top 10 (unico tennista a riuscirci nel 2015).

Ci consoliamo con la buona prestazione in doppio di Bolelli-Fognini che giungendo in finale a Shanghai (persa contro la coppia Klaseen-Melo) si sono assicurati la partecipazione al Master finale di Londra.

Numeri e curiosità

6 – i nuovi ingressi nella Top Ten femminile nel 2015: a Garbine Muguruza, Lucie Safarova, Carla Suarez Navarro, Ekaterina Makarova, Karolina Pliskova, si è aggiunta dalla settimana scorsa la svizzera Timea Basinszky. Non si registrava un ricambio simile dal 1989 quando furono addirittura 7 (Katerina Maleeva, Arantxa Sanchez Vicario, Conchita Martinez, Stephanie Rehe, Mary Joe Fernamdez, Monica Seles e Jana Novotna)

10 – la posizione nel ranking di Jo Wilfried Tsonga che torna nei top-10 dopo oltre 13 mesi (e così sono 5 gli over 30 nell’Olimpo)

14 – le teste di serie approdate agli ottavi a Shanghai (unici a scivolare Federer e Ferrer) a conferma di un torneo sostanzialmente regolare nei pronostici. Eguagliato il record ottenuto a Parigi Bercy nel 2009 e a Madrid nel 2012.

57 – i tornei vinti in carriera da Djokovic. 11° nella classifica dell’Era Open a un passo da Ilie Nastase (58).

66,65% – la percentuale di vittorie contro i top-10 di Djokovic (bilancio 151/79).mHa superato Federer (65,31) ed è ad un passo da Nadal (65,84).

 

Giancarlo Di Leva

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