TENNIS – US OPEN – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Per molti la partita contro Madison Keys per Serena Williams costituiva uno spartiacque: rappresentava l’ultima della prima settimana, di solito per lei così nervosa e difficile. Serena la supera con una calma di chi adesso è sicura: 63 63. Ai quarti avrà la sorella Venus, in grande spolvero ma davvero la maggiore darà tutta se stessa per fermare la storia della più piccola?
Sussurri, parole, titoli, opinioni. E tensione.
Quella tensione visibile in Serena Williams nei giorni scorsi, quando è stata vista spaccare racchette durante l’allenamento, tanto da sbigottire Roger Federer, che si scaldava accanto.
Non deve essere facile essere Serena Williams in questi giorni. Non deve essere facile perché sì, hai l’occasione di fare qualcosa di incredibile, che solo poche, pochissime persone al mondo hanno realizzato: eppure non l’hai ancora fatto. E’ quella frenesia naturale tra il pensiero di quello che può arrivare e quello che ancora deve accadere. E’ lì ma non puoi toccarlo, ci sono ancora ostacoli.
Quello di oggi si chiamava Madison Keys, per molti pericolosissima, probabilmente la più pericolosa per Serena in vista del traguardo: Serena non ha mostrato alcun segno di debolezza, sempre solidissima col servizio, paziente. Nessun dramma, nessuna messa in scena, nessun teatro. Solo calma e gesso.
Rispetto ai giorni scorsi e al fardello da portare, è un miracolo. A questo punto probabilmente il vero avversario di Serena Williams è proprio Serena Williams.
Ci sono molti modi per allontanare tensione e pressione: minimizzare un traguardo storico possibile e vicino è uno di questi. E Serena lo fa: “A me interessa il Serena-Slam, quello è già arrivato a Wimbledon e per ben due volte nella mia carriera”. Sicuramente vincere quattro tornei dello Slam di fila, che sia in un’intera stagione o meno, conta uguale. Ma il tennis è sport di tradizione suprema e il Calendar Slam, così raro e prezioso, conta di più. Vezzi da nicchia, forse, pur sempre importanti.
E allora ecco il nervosismo, i titoli, i sussurri, le parole e le opinioni. E poi la calma di chi serve a bomba. E adesso incontra la sorella maggiore, una seconda mamma, l’atra metà di sé, un legame indistruttibile. Per quanto crediamo all’onestà e alle buone intenzioni di Venus Williams, conosciamo la propensione protettiva che ha nei confronti di Serena: sarà in grado di dare tutta se stessa per fermare la sorella che compie la storia? Probabilmente no.
E probabilmente, anche volendo, fisicamente e tennisticamente al momento non ne è in grado, sebbene la forma sia ritrovata come la salute.
A Serena Williams mancano tre passi, forse per lei i più facili, perché i cannibali sentono l’odore del sangue, quando è davvero vicino. E in questo caso nessun sussurro, parola, opinione e paura potrà mai fermare Serena che sì, è umana, ma umanamente campionessa.
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