TENNIS – NEW YORK – DI LORENZO DI CAPRIO
Nel primo turno più intrigante del tabellone maschile, un ottimo Andy Murray supera Nick Kyrgios in quattro set e si guadagna l’accesso al secondo turno. 7-5 6-3 4-6 6-1 il punteggio finale, troppo altalenante il rendimento dell’australiano per fare partita pari con il numero tre del mondo.
Murray è concentrato, parla meno del solito e cerca con costanza il rovescio di Kyrgios: l’australiano reagisce a suon di accelerazioni, giocando con molta potenza anche a costo di sacrificare la precisione dei suoi colpi. Sul 5-4 in suo favore, lo scozzese manca anche un set point; tuttavia, si rifà sul 6-5 quando – alla terza occasione – approfitta di una seconda poco incisiva (solo 30% di punti vinti nella prima frazione con la seconda, per Kyrgios) e piazza una risposta vincente di rovescio.
Col passare dei minuti Kyrgios prova a dare maggiore chiarezza al proprio gioco, tenta di seguire spesso a rete le proprie accelerazioni e qualche risultato si vede: seguendo il consiglio dell’amico e connazionale Lleyton Hewitt, presente nel suo box nelle vesti di mentore, sfrutta le seconde di Murray e si guadagna molte occasioni per mettere la testa avanti nel secondo parziale. Purtroppo per lui dall’altra parte c’è un vero e proprio muro umano che risponde colpo su colpo e gioca ogni punto come se fosse l’ultimo, così Kyrgios colleziona uno scoraggiante 0 su 7 sulle palle break, mentre Murray è cinico e nel sesto gioco toglie il servizio all’avversario.
Forse appagato dal corposo vantaggio, il fresco vincitore del torneo di Montreal perde la prima di servizio e, alla quarta palla break del game più lungo della partita (più di otto minuti), manda in avanti di un break Kyrgios. È un black-out di passaggio: l’australiano non sfrutta il prezioso vantaggio e cede immediatamente la battuta a zero. Si va avanti senza problemi né palle break fino al 5-4 Kyrgios, poi quest’ultimo estrae dal cilindro un super game e fa il break senza perdere nemmeno un punto. È quarto set.
Bastano pochi minuti per capire che quello di Kyrgios è un “fuoco di paglia”: Murray si dimentica della frazione lasciata per strada e torna ad essere molto attento. L’australiano subisce il colpo, perde il servizio in apertura e da lì esce fuori dal match: il primo a pensare che la partita sia compromessa pare essere proprio Kyrgios, tanti errori e troppa confusione per lui. Il tennista di Dunblane passeggia e prende il largo: il 6-1 finale rende bene l’idea di una frazione senza storia.
Il primo ostacolo, in questo ultimo Slam di stagione, è stato così ben superato: al prossimo turno Murray incontrerà Adrian Mannarino, la corsa al decimo Major in carriera è partita.
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