TENNIS – US OPEN – DI FABRIZIO FIDECARO – La singolare giornata newyorkese di Lisa Raymond, passata nel breve giro di un paio d’ore da giocatrice ormai ritirata ad ancora in attività.
Ritiro, anzi no. Per Lisa Raymond quella di ieri è stata una giornata ricca di emozioni contrastanti. Quando la 42enne statunitense ha perso l’ultimo punto della sfida di primo turno di doppio che, assieme alla più giovane connazionale Madison Keys, la opponeva sul campo 6 di Flushing Meadows a Laura Robson e Kirsten Flipkens, non è mancato un momento di commozione. Quello appena ceduto per 62 64 sarebbe stato l’ultimo match della sua carriera, densa di soddisfazioni in singolare (numero 15 del mondo nel 1997, quattro titoli vinti, due quarti di finale Slam raggiunti) e soprattutto in doppio (numero uno Wta nel 2000, settantanove trofei, sei centri Major fra cui tre agli US Open, quattro Master di fine anno) e nel misto (altri cinque Slam conquistati e il bronzo olimpico nel 2012).
Lisa è uscita dal campo senza nascondere la propria commozione e ricevendo i complimenti da chiunque incontrasse per il brillante percorso da lei compiuto nel tennis professionistico. «Sono una persona emotiva», ha ammesso nel players’ garden, stentando a cacciare indietro le lacrime. «È stato davvero toccante vedere tutte le ragazze che mi venivano incontro dicendo cose belle su di me. Per me ha significato molto».
Lo spazio per le riflessioni di questo tipo, però, è stato ben limitato. Poco dopo, infatti, una rappresentante della Wta ha fermato Lisa, informandola che la sua carriera non era ancora terminata. Sara Errani e Fabio Fognini, infatti, avevano rinunciato al misto e i primi alternate erano proprio la Raymond e il suo compagno Jamie Murray.
E così, nel breve volgere di qualche decina di minuti, ecco che Lisa Raymond è tornata a tutti gli effetti una giocatrice in attività. Non solo: sul campo 9, all’esordio nel tabellone di misto, è arrivata una vittoria in rimonta, ottenuta con il punteggio di 57 62 10-8 ai danni di Abigail Spears e Scott Lipsky. L’ultraventennale carriera della tennista nata a Norristown, dunque, attende ancora il capitolo conclusivo.
«Sono state un paio di ore strane», ha dichiarato lei, piuttosto confusa. «Avete visto quanto ero emozionata, ormai avevo messo tutto alle mie spalle. Ma mi sono dovuta comportare da professionista, e lo devo a Jamie». Al secondo turno Raymond e Murray affronteranno la kazaka Yaroslava Shvedova e il colombiano Juan Sebastian Cabal, accreditati della sesta testa di serie. Comunque vada, l’avventura continuerà, almeno per un altro giorno.
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