TENNIS – NEW YORK. Ogni giorno da Flushing Meadows le frasi più interessanti dei protagonisti.
Day 10
Roger Federer: «Non sono sorpreso del livello del mio gioco, nonostante l’età. Ho lavorato tanto sul mio tennis per compiere quel passo in avanti che mi permette di mettere più pressione agli avversari, sia nella risposta che nell’andare a prendermi il punto a rete. Un ruolo fondamentale lo sta avendo anche l’aspetto fisico: è importante tenersi in forma ed evitare gli infortuni. Contro Wawrinka spero che vada meglio per me rispetto all’ultima gara nel Roland Garros. Lui ha impiegato un po’ di tempo per capire le proprie potenzialità: quando è riuscito a lavorare sulla fiducia in se stesso ha potuto vincere i tornei importanti e a sconfiggere i più forti. Personalmente non avevo mai dubitato del suo talento Riguardo all’episodio in cui è stato coinvolto James Blake: «Ho letto qualcosa ma onestamente è difficile fare un commento al riguardo. Speri sempre che queste cos enon accadino. Penso che James abbia detto le parole giuste sull’episodio. Davvero non ho altre parole da aggiungere».
Richard Gasquet: «Ho giocato male in risposta. Federer ha servito troppo bene e quando veniva avanti non riuscivo a difendermi bene. E’ stata davvero dura. Non sono stato in grado di tenere il suo ritmo. Roger ha giocato a un livello incredibile».
Stan Wawrinka: «E’ stato senz’altro il mio miglior match nel torneo finora. Sono risucito ad essere aggressivo nella risposta e a giocare in modo vario, rimanendo concentrato. Penso sia stato giusto che il nostro match sia stato spostato sull’Armstrong perché era la scelta migliore per far disputare tutte le partite, anche se ovviamente sia io che Anderson avremmo preferito giocare sull’Ashe. Contro Roger sarà come al solito una bella sfida. Fino a qualche tempo fa ero solo io ad essere nervoso quando scendevo in campo nei nostri match: ora lo è anche lui, perché io ho migliorato il mio livello. Comunque lui da Wimbledon in poi sta facendo cose fantastiche, si vede che ha fatto una buona preparazione atletica. Roger riesce ad inventare colpi che nessun tennista riesce a fare. per questo è il più grande».
Petra Kvitova: «Non ero infortunata: la fascia alla gamba era solo per precauzione. Ero solo molto stanca. Ho dato tutto quello che ho potuto ma non è bastato. Avrei potuto servire meglio, ho commesso tanti doppi falli. Ma bisogna dire che Flavia ha risposto molto bene e ha meritato di vincere. La conosco da un po’ ed è una brava persona. Le auguro il meglio per il proseguimento nel torneo. Anche se penso che alla fine sarà Serena Williams a vincere la competizione».
Day 8
Andy Murray: «Ho subito alcune sconfitte dolorose negli ultimi anni in questo torneo. Il Louis Armstrong è un campo su cui è un po’ più complicato giocare rispetto all’Ashe: è molto aperto e c’è più vento. Le condizioni sono un po’ differenti e spesso devi adattare il tuo gioco. Anderson ha giocato un match fantastico. Però io sono molto deluso soprattutto da me stesso».
Kevin Anderson: «Raggiungere i quarti di finali in un torneo come questo, uno slam, significa tutto per me. Oggi ho battuto uno dei migliori tennisti del mondo, una sensazione fantastica. Sono riuscito a trovare un buon equilibrio nel saper conservare le energie e nel trattenere le emozioni. Credo di aver disputato uno dei migliori match della mia carriera».
Flavia Pennetta: «Ho giocato molto bene, dall’inizio alla fine. La battuta è stata importante, entrambe serviamo molto bene: io ho cercato di non servire sul suo rovescio. La differenza è che io ho risposto meglio. Ho cercato di giocarle sul diritto per spostarla da quella parte e poi rigiocare il rovescio. Ho seguito lo schema fino alla fine e ho fatto tutto quello che dovevo fare. Nell’ultima partita non avevo giocato benissimo e sapevo che in questa dovevo alzare il livello. Non so perché gioco sempre così bene a New York. So solo che questo posto mi trasmette tanta energia».
Day 6
Roger Federer: «Anche oggi, come nelle sfide precedenti, ho iniziato molto bene. Poi però ho perso ritmo sulla mia battuta e lui ha potuto farmi il break un paio di volte: in certi momenti non sono riuscito a giocare i colpi come avrei voluto e per questo sono contento di aver vinto comunque in tre set. Sono proprio i match come questi, dove a volte si hanno dei passaggi a vuoto e poi si vincono lo stesso, in cui si acquista più fiducia per il proseguo del torneo. Kholschreiber è un tennista di grande qualità ed è stato fondamentale fare più punti di lui nei momenti importanti della partita. Il prossimo turno contro Isner non sarà facile, sarà decisivo per me riuscire a tenere il servizio meglio di come abbia fatto oggi. Come è nato il Sabr? In allenamento con Benoit Paire poco prima di Cincinnati. Mi sentivo stanco alla fine dell’allenamento e così negli ultimi due game ho deciso di avanzare sulla risposta: ho fatto punto e poi Severin (Luthi) mi ha convinto ad usare questa tattica anche nei match».
Andy Murray: «Le condizioni oggi contro Bellucci erano migliori rispetto al match contro Mannarino. Dopo gli scambi lunghi non facevo fatica a respirare come nei primi due turni. La palla era più piatta e non rimbalzava così alta».
Sara Errani: «Sono tre giorni che ho la febbre e forse ho sbagliato a giocare anche il doppio, dovrò disputarlo anche domani: giocare tre giorni di fila il doppio non mi era mai successo, una cosa mai vista prima. Giocare in queste condizioni è dura. Appena lo scambio si allungava diventava difficile per me. E’ davvero un peccato perché era una buona occasione, dato che il tabellone non era impossibile. Flavia qui gioca sempre molto bene e ha un gioco che dà molto fastidio alla Stosur».
Day 5
Rafa Nadal: «Fabio ha giocato un gran match. Non l’ho perso io, l’ha vinto lui anche se ho avuto delle chance. Lo accetto, non sono contento ma non ho giocato male, è lui ad aver giocato meglio di me». «Ho lottato fino alla fine su ogni punto ma non è stato abbastanza per vincere oggi, e in questa stagione mi era già capitato un paio di volte. La cosa buona è che la mia testa mi permette di esserci e lottare fino all’ultimo punto, come ho sempre fatto per tutta la carriera».
«Questa è sicuramente la mia peggior stagione degli ultimi 10 anni, in ogni caso vincere almeno uno slam per 10 anni di fila è stato fantastico. Penso non l’abbia mai fatto nessuno e si può immaginare quanto sia difficile riuscirci». «Devo accettare che questo non è il mio anno e continuare a lottare fino alla fine dell’anno cercando di finirlo in maniera positiva».
«Ora giocherò probabilmente la Coppa Davis, poi Pechino, Shanghai, Basilea e Parigi-Bercy. Londra? Non so se mi qualificherò».
Day 4
Lleyton Hewitt,
all’ultimo match della sua carriera agli Us Open: «In campo tutto succede così velocemente, è accaduta la stessa cosa anche a Wimbledon. Sono contento che il mio ultimo match sia stato un bel match, c’era una grande atmosfera e il pubblico è stato molto partecipe. Di questo torneo mi mancheranno in modo particolare i match serali, con questa grande atmosfera, sono stato fortunato da giocarne diversi al quinto set».
Il match indimenticabile agli USO: «Ovviamente l’edizione 2000, quando ho fatto il mio primo grande risultato arrivando in semifinale e vincendo il torneo di doppio. Ma anche il match di secondo turno di un paio di anni fa, quando ho battuto Del Potro al rientro da un’operazione al piede. Non sapevo se avrei più avuto la possibilità di giocare ancora ed ho battuto un ex vincitore in un match serale».
L’avversario che ti mancherà di più: «Probabilmente Roger, per tutto quello che sa fare su un campo da tennis, non è secondo a nessuno. Negli ultimi anni mi sono allenato spesso con lui prima di un major e mi sono davvero divertito».
Day 3
Fabio Fognini: «Sono contento perché oggi mi sono sentito bene in campo. Non mi sono preoccupato del break subìto all’inizio perché sentivo di avere un buon feeling con la palla. Nel prossimo turno contro Nadal ovviamente sono sfavorito ma può succedere di tutto. So di avere i colpi per metterlo in difficoltà, anche per batterlo. Lo rispetto molto; anche se dopo la finale di Amburgo non ci siamo più parlati, spero che siamo ancora amici». Sulla polemica Kyrgios/Wawrinka: «Kyrgios ha sbagliato e ne sta pagando le conseguenze. Però troppi giocatori hanno voluto dire la loro: troppe voci su questa faccenda mi sembra troppo».
Rafael Nadal: «Avevo la situazione sotto controllo poi ho mancato alcune opportunità e tutto è diventato più complicato. Ma nel secondo set sono riuscito a ritornare alla grande nel secondo set. Questo è quello che alla fine conta per me. Contro Fognini sarà dura. Mi ha già battuto due volte quest’anno ma è un avversario difficile per chiunque».
Andreas Seppi: «Oggi non ho giocato al meglio, nonostante la vittoria. Mi sentivo bene fisicamente ma non riuscivo a trovare un buon feeling con la palla, soprattutto con il diritto. Ho commesso tanti errori. Soltanto il servizio ha funzionato; ho provato ad essere aggressivo e alla fine è andata bene lo stesso. Devo essere onesto: se gioco così come ho fatto nelle ultime due partite, contro Djokovic non ho speranze. Ha più chance Fabio di battere Nadal che io di sconfiggere Novak».
Novak Djokovic: «Era fondamentale non rimanere in campo per troppo tempo. Il mio avversario ha servito molto bene per tutto il primo set ed è stato un bene chiudere il match in tre parziali. E’ vero che qui allo Us Open ho vinto solo una volta ma qui sono sempre stato costante. Anche quest’anno lotterò per portare a casa il trofeo».
DAY 2
Andy Murray: «Mi aspettavo un match difficile e lo è stato: Kyrgios è un grande atleta, ha un servizio eccellente e copre bene il campo. Credo che la chiave della mia vittoria sia stata quella di servire e rispondere bene. Sono riuscito a capitalizzare i momenti in cui lui ha avuto i suoi 5/10 minuti di pausa».
Nick Kyrgios: «Quando ho visto il tabellone non ero deluso: a me piace giocare contro i più forti. Contro Andy ancora non sono riuscito a vincere un match ma sto facendo progressi, come dimostra il set conquistato oggi. Mi piace giocare contro di lui: è un tennista fantastico e inoltre ha detto cose gentili su di me, anche in queste ultime settimane nelle quali ho imparato, dopo la polemica con Wawrinka, che a volte dovrei stare zitto. Ma sinceramente non credo ci sia qualcuno qui che a vent’anni sia stato perfetto. La cattiva reputazione dei giovani tennisti australiani, mia, di Kokkinakis e Tomic, è secondo me ridicola: mostriamo semplicemente le nostre emozioni in campo».
Roger Federer: «Non era un match facile e per questo sono contento di come sia andata. Non so perché ma non avevo buone sensazioni prima della partita e dunque sono felice per la vittoria. Qui a New York ho sempre giocato bene e sono sempre riuscito negli ultimi anni ad arrivare nelle fasi finali del torneo, spero che si verifichi anche stavolta la stessa cosa. Mi piace che il campo centrale abbia un tetto: è una grande sensazione giocare in un grande stadio coperto, anche perché la folla potrà amplificare il rumore. L’ intervista tra un set e l’altro? Non l’ho fatto in questi diciasette anni di professionismo, perché dovrei iniziare adesso? Capisco la richiesta ma non credo che ci sia molta gente intenzionata a farsi intervistare con questa modalità».
Sara Errani: «Della mia avversaria (la giapponese Hibi) sapevo solo che aveva battuto la Cirstea e che aveva il rovescio ad una mano. Nient’altro. E’ andata bene; avendo giocato con la Vinci, sono abituata al rovescio ad una mano sola e la cosa non mi ha dato fastidio. Stasera mi sono divertita».
Flavia Pennetta: «Mi sono incasinata nel secondo set e questo mi ha innervosito: la Gajdosova è capace di battere anche le più forti se è in buona giornata, quindi sono contenta di aver passato il turno perché non era davvero una partita facile».
DAY 1.
Kei Nishikori: «Ho avuto un inizio stentato, forse ero un po’ nervoso e legato nei primi giochi, poi però non penso di aver giocato male. La pressione di difendere la finale non c’era, la riesco a gestire bene. Il primo match in uno Slam non è mai facile, ovviamente è triste uscire al primo turno, ma oggi Paire ha giocato meglio di me, in maniera molto aggressiva».
Rafa Nadal: «Nei primi due set ho giocato benissimo. Poi ho cominciato ad avere problemi, ero un po’ stanco, sudavo molto e non mi sentivo bene con lo stomaco, penso un po’ di disidratazione. Sono felice di essere riuscito a vincere, ma recupererò al 100% da questi fastidi per il prossimo match».
Novak Djokovic: «Le interviste durante i match? Sarà interessante vedere se è una cosa che prenderà piede e funzionerà nel tennis. Negli spogliatoi ne parlano in tanti. Vediamo se qualcun altro accetterà dopo CoCo. Io in questo torneo sicuramente non ne farò, vediamo in futuro, mai dire mai».
Serena Williams, sempre sulla questione intervista durante i match: «E’ interessante per gli spettatori, perché possono sapere quello che passa per la testa ai giocatori. Io però durante i cambi campo sono sempre concentrata su quello che devo fare in campo e non ho voglia di rispondere a delle domande. E’ un po’ l’integrità del tennis: in campo ci sei solo tu, niente giornalisti o coach, solo tu. Amo questo aspetto del tennis, è l’unico sport dove accade».
Eugenie Bouchard: «Il ko con la Vinci? Ho cercato di cancellarlo dalla mia memoria. Lo scorso anno erano tutti pronti a saltare sul carro del vincitore, e ora tutti pronti a saltarmi alla gola. Ho imparato come ragionano i media, hanno sempre bisogno di una storia da raccontare, cerco di non metterla sul personale. Non penso comunque di essermi meritata tutto quello che mi è stato d
etto in questi mesi».
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