TENNIS – NEW YORK – Di PIERO VASSALLO. Stan Wawrinka si conferma una certezza negli Slam e si guadagna un’altra semifinale battendo 6-4 6-4 6-0 un disastroso Kevin Anderson, irriconoscibile rispetto a due giorni fa.
Una delle caratteristiche del Wawrinka 2.0, quello entrato nell’élite del tennis mondiale, è la capacità di saper giocare sempre meglio man mano che gli avversari si fanno sempre più difficili. Non a caso negli Slam lo si vede giochicchiare distrattamente nei primi turni, quasi come se fosse annoiato dai match preliminari contro giocatori di bassa classifica, ma non appena l’asticella della difficoltà sale eccolo diventare tutt’altro tennista. Chiedere a Nole Djokovic per saperne di più.
Proprio per questo c’era grande attesa nel vedere lo svizzero all’opera nel suo quarto di finale contro Kevin Anderson, reduce dall’impresa super contro Andy Murray. Ci si chiedeva se ancora una volta Stan avrebbe saputo trasformare il suo tennis incerto della prima settimana in qualcosa di meglio, ma la domanda oggi rimane senza risposta perché il test si è rivelato assolutamente inattendibile a causa della pochezza del suo avversario.
Dopo sette tentativi andati a vuoto negli ottavi, Anderson si è guadagnato con merito il primo quarto di finale della carriera con una prestazione strepitosa, ma si è giocato malissimo la sua occasione mandando in campo il fantasma del giocatore coraggioso, preciso, incisivo di due giorni prima. Eppure le aspettative erano altre, forte delle quattro vittorie consecutive sullo svizzero (tre nel 2014 e una quest’anno) e della consapevolezza di non avere niente da perdere.
Nel 6-4 6-4 6-0 maturato in un’ora e 47 minuti sul Louis Armstrong (match in origine programmato sul centrale, ma spostato causa pioggia) il sudafricano si è autodistrutto, sgretolato dall’importanza della partita, svuotato nelle gambe e nella testa dopo le fatiche contro Murray. A Wawrinka è bastato fare il proprio dovere, senza forzare: un break nel primo set (gentile omaggio di Anderson con un doppio fallo), uno sul finire del secondo (bello il passante di rovescio) e nel terzo ha lasciato che il numero 15 del mondo completasse il suo disastro, sbagliando un’infinità di colpi.
Stan ringrazia e mette a referto la quinta semifinale Slam in carriera, la terza dell’anno e la seconda a New York dopo quella del 2013, persa al quinto contro Novak Djokovic. Proprio lui e il serbo sono gli unici due giocatori capaci di raggiungere almeno i quarti in tutti i Major del 2015, un dato che conferma ancora di più la solidità dello svizzero, pronto a un nuovo derby contro Roger Federer, che con Gasquet ha mostrato nuovamente di essere in gran forma, ma occhio a “Stanimal” che si esalta soprattutto in occasioni di lusso proprio come questa.
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