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Challenge Round. Belgio, la "vendetta" in Davis dopo 111 anni?

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – A Gent David Goffin e Steve Darcis proveranno a regalare al Belgio la prima Coppa Davis della sua storia. L’obiettivo è “vendicare” de Borman e Le Maire, che nel lontano 1904 furono travolti in finale proprio dal team britannico…

Centoundici anni. La vendetta è un piatto che va servito freddo, e un secolo abbondante sembra un lasso di tempo più che sufficiente. Ora il difficile sarà metterla in pratica, questa rivincita. Già, perché la finale di Coppa Davis appena delineatasi tra Belgio e Gran Bretagna non è una prima assoluta. Le due nazionali arrivarono a contendersi l’insalatiera già nel lontano 1904, alla quarta edizione del trofeo.

Il Belgio, al debutto assoluto nella manifestazione, schierava due giocatori piuttosto validi, il raffinato William Le Maire de Warzee d’Hermalle e il potente Paul de Borman (in seguito presidente della Federazione Internazionale tra il 1946 e il 1947, poco prima della morte). Rispettivamente classe 1878 e 1879, entrambi avevano appena compiuto un brillante percorso nel torneo All-Comers di Wimbledon: Le Maire era giunto nei quarti e de Borman addirittura in semifinale. A fermare ambedue in tre set era stato il locale Josiah Ritchie, poi battuto da Frank Riseley, a sua volta sconfitto da Laurie Doherty nel Challenge Round.

La Davis si giocava sui prati di Worple Road subito dopo lo Slam, tra fine giugno e inizio luglio: era la prima volta al di fuori dei confini statunitensi, dopo che l’anno prima le Isole Britanniche – all’epoca la squadra d’oltremanica era denominata così – avevano espugnato il Longwood Cricket Club di Boston, portando l’insalatiera di qua dall’Oceano Atlantico. Alla competizione del 1904, di fatto, presero parte solo tre squadre. Passato il primo turno per la rinuncia dell’Austria, il team belga si guadagnò l’accesso alla sfida conclusiva battendo per 3-2 la Francia, dopo essere stato indietro per 1-2 al termine del doppio: determinanti i successi in cinque set, nella terza giornata, ottenuti da de Borman e Le Maire su Paul Ayme e Maxime Decugis.

Qualche giorno dopo, però, contro le Isole Britanniche non vi fu scampo. Troppo forti i padroni di casa, che schieravano i protagonisti della finale di Wimbledon, Frank Riseley e Laurie Doherty, quest’ultimo affiancato dal fratello Reggie nel doppio. I belgi furono travolti già nelle prime due giornate e riuscirono a strappare l’unico set del tie solo nell’ultimo e ormai ininfluente singolare, grazie a de Borman, che si aggiudicò il parziale d’avvio con Riseley.

Da allora il team belga non aveva più raggiunto la finale di Davis. Sino a quest’anno, in cui sotto i suoi colpi, con il supporto del terreno amico e grazie anche a una serie di assenze nelle compagini avversarie, sono cadute via via Svizzera, Canada e Argentina. E così l’ultimo atto dell’edizione 2015 riproporrà la sfida del 1904 con la Gran Bretagna, anch’essa spintasi tanto avanti dopo parecchio tempo (trentasette anni, nel 1978, a Rancho Mirage, Lloyd e Mottram persero per 4-1 con gli Stati Uniti di McEnroe e Gottfried).

Stavolta, a Gent, nel weekend del 27-29 novembre, non ci saranno da affrontare i mitici fratelli Doherty, bensì i comunque temibili Murray Bros, implacabili in doppio quasi come i loro predecessori. Non sarà facile nemmeno in quest’occasione, ma di certo il pronostico non appare chiuso come a inizio Novecento. A David Goffin e Steve Darcis il compito di “vendicare”, sportivamente parlando, de Borman e Le Maire, regalando alla loro nazione un traguardo storico e inatteso. A centoundici anni dal tentativo precedente.

 

Fabrizio Fidecaro

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