TENNIS – Di Gianluca Atlante
New York – Andreas Seppi è al secondo turno degli US Open dopo la vittoria in tre set sullo statunitense Tommy Paul. Flushing Meadows, in nordamerica, un posto di cui a dir la verità non è che impazzisca.
Non gli è mai particolarmente piaciuto il cemento newyorkese. Lo ha dichiarato più volte e ribadito in altrettante circostanze, ma alla fine si è adattato anche lui al gran frastuono di Flushing Meadows ed oggi, sul campo numero 6, in una giornata di pallido sole a far capolino attraverso le nubi, il nostro numero uno, Andreas Seppi, ha fatto sino in fondo il proprio dovere. Da testa di serie numero 25 di questo Open degli Stati Uniti, quarta ed ultima prova dello Slam, ha finito, dopo le sconfitte di Bolelli prima e Cecchinato dopo, per regalare all’Italia della racchetta, la prima soddisfazione in questa giornata inaugurale del major “stelle e strisce”. In un’ora e quarantasei minuti, il tennista altoatesino ha rispedito al mittente le velleità del 18enne giocatore di casa, al suo primo anno tra i professionisti: 6/4 6/0 7/5 il punteggio finale di un match che si è ritagliato un po’ di suspance, in effetti, soltanto al decimo gioco del terzo set, quando Seppi ha fallito due matchpoint, rimettendo, ma solo per un attimo, in carreggiata il suo avversario, colpevole, un attimo dopo, di perdere nuovamente il servizio sul 5-5, riportando il match su binari congeniali al nostro tennista. Una vittoria importante, contro un avversario che andava battuto ma che, e ce lo insegna la storia di questo torneo, poteva nascondere delle insidie, soprattutto ad un tennista come Seppi che, in passato, aveva sempre mal digerito il frastuono di un Billie Jean King Tennis Center, troppo grande e rumoroso, per un tennis da gesti bianchi. Sul campo numero 6, però, oggi è andata come doveva andare e allora, alla fine, è giusto ricaricarsi con quello che Seppi ha offerto e, soprattutto, dato nei primi due set, giocati in maniera ordinata e precisa.
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