TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviata a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – Petra Kvitova, campionessa uscente di Wimbledon, perde al terzo turno da Jelena Jankovic in un match a due facce: dominato per un set e mezzo dalla ceca, perso di vista poi. La Jankovic lo vince 36 75 64 e al prossimo turno affronterà la Radwanska.
“Sciagurata!” esclamerebbe Gianni Clerici, che ancora ci sembra di sentire le sue telecronache con Rino Tommasi, che subito dopo ribadirebbe il punteggio.
Sciagurata Petra Kvitova lo è davvero: nessuna come lei adatta a questa superficie, nessuna come lei, dopo Serena Williams, adatta a poter dominare le avversarie. I suoi diagonali sono bellissimi e penetranti, col dritto mancino e con quel rovescio; traiettorie mai banali, mai transitorie, spesso vincenti. E poi fuori, troppo fuori, quando trema la mente e di conseguenza il braccio, quando inspiegabilmente si spegne qualcosa che fin lì aveva illuminato tutto quanto.
Jelena Jankovic è l’esatto opposto della sua avversaria: regolarista di successo, ex numero uno del mondo, difficilmente sbaglia e quando succede non è mai un corto circuito, solo un piccolo gratuito causato dalla fatica fatta per vincere il punto precedente. In questo senso, la Jankovic rappresenta l’avversaria peggiore per Kvitova, che però ha un peso di palla di gran lunga superiore.
Ed è quello che viene fuori, schiacciante, nel primo set: un dominio pazzesco, permesso soprattutto dal servizio preciso e fulmineo della ceca, sempre a suo agio sull’erba e a Wimbledon in particolare, dove ha già trionfato due volte.
Poi una distrazione, un calo di attenzione ed eccola lì la formichina Jelena, pronta a racimolare punti e poi game; Petra sa che è Wimbledon, sa che non deve mollare e sa che il margine tecnico, malgrado l’attenzione ballerina, è tale da permetterle di vincerla comunque. Niente da fare, perso il secondo si lotta anche al terzo ma non si ha mai l’impressione che la ceca possa riuscire, nella lotta, a uscirne vincente.
La Kvitova vince dominando, schiacciando, difficilmente lottando. E infatti perde con un colpo tirato in rete, con la serba che si butta a terra incredula, con la consapevolezza di Petra di essere ancora quella sciagurata giocatrice che potrebbe vincere tutto e non lo fa.
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