TENNIS – DA WIMBLEDON, RICCARDO NUZIALE – Camila Giorgi supera anche Lara Arruabarrena, con il punteggio di 60 76. Qualche patema nel secondo set, però superato con la brillante sicurezza che l’azzurra sta mostrando. E con Caroline Wozniacki, sua prossima avversaria, sa di partire tutt’altro che battuta.
I risultati a due facce, con una parte di dominio e una di difficoltà, sono solitamente doppia medicina per il giocatore o la giocatrice che sigilla la vittoria. Perché significa che questa è arrivata passando per entrambi i momenti, ha testato gli aspetti psicologici che essi comportano: la capacità di schiacciare il proprio avversario e quello di saper trovare le soluzioni non solo tecniche ma anche emozionali nel momento in cui la partita si complica e potrebbe diventare tremendamente viscida.
Camila Giorgi ha vissuto questa sfida bifronte, uscendone brillantemente; un primo set di superiorità imbarazzante, in cui la spagnola Arruabarrena non riusciva a tenere le accelerazioni valchirie della nostra per più di due scambi, un secondo che invece si è calato nella lotta, con due break a testa, con la Arruabarrena che ha tentato di rallentare e variare, avendo capito che continuando con la sfida di ritmo si rischiava di finire in 40 minuti, con il servizio della Giorgi molto fedifrago (7 degli 8 doppi falli finali sono arrivati nel secondo parziale). Soprattutto con una partita che a un certo punto non ne voleva sapere di accettare la parola fine, con l’italiana avanti 5-4 0-40, poi 40-A, poi 6-3 nel tie-break. Ma nulla, l’ultimo punto stava per diventare un muro di gomma.
Il talento azzurro ha però un talento figlio di quello che è probabilmente il suo maggior difetto, l’identità tennistica senza sfaccettature, sempre orgogliosamente fedele a se stessa. Lo ha ribadito in conferenza stampa: “Io penso istintivo, non penso troppo al risultato. Non ero preoccupata per i match point”. Se quindi, soprattutto in campo WTA, nomi anche importanti avrebbero potuto cominciare a respirare un’aria opprimente in quella situazione, la Giorgi ha gestito quei momenti di difficoltà psicologica con la tranquillità più genuina. Figlia certamente di un momento entusiasmante, di un feeling d’amore con la superficie che le ha recentemente dato il primo titolo in carriera, ma anche di un rifiuto autentico ai castelli di sabbia mentali, di convinzione che tutto dipenda da lei e dal suo gioco.
Ora Caroline Wozniacki, anch’ella protagonista oggi di un momento freudiano niente male, riaprendo una partita che la vedeva avanti 61 51. I precedenti sorridono Camila (2-1), quelli su erba Caroline (vinse l’anno scorso a Eastbourne) e tanto dipenderà dalla freschezza atletica della danese e dalla qualità dell’attacco dell’italiana. Che non teme per niente l’avversaria: “Ad affrontarla non ne faccio una festa, ma sono ottimista. Sono contenta che in questo periodo sto giocando in modo solido”.