TENNIS – Di Gianluca Atlante.
LONDRA – Ci restano, Errani e Giorgi. Il resto è già, almeno in singolare, fuori dall’All England Club.
Il resto di un panorama femminile nostrano che, come più volte sottolineato proprio da queste colonne, viene ancora camuffato per buonissimo e che, invece, necessita di quel ricambio generazionale che non c’è, se non nella figura della Camila figlia del mondo.
Oggi, al calare delle tenebre, dalle parti di Church Road, è toccato alla indomita Karin Knapp, alzare bandiera bianca contro una giocatrice, la slovacca Magdalena Rybarikova, contro la quale aveva sempre vinto nelle tre precedenti sfide. Karin ha avuto un setpoint nel tie break del primo set, ma quel doppio fallo ha finito per segnarle il match che, al terzo gioco del secondo set, è finito anzitempo.
Sono lontani, molto lontani, per Karin gli ottavi di finale di due anni orsono. L’erba, quella di Wimbledon, sembra non essere più verde per lei. O meglio, non lo è stata oggi, sul campo numero 5. Peccato, perchè la slovacca era un’avversaria giocabile, se si pensa che la vittoria odierna, favorita dal ritiro dell’azzurra, è stata la prima a Wimbledon di questa tennista su otto partecipazioni. Insomma, le premesse c’erano tutte per un successo della Knapp ed, invece, siamo qui a registrare l’ennesima sconfitta, in due giorni, della pattuglia, vecchie e nuove, di Fed Cup.
Ryarikova b. Knapp 76 30 rit.
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