TENNIS – Di Piero Vassallo
Dopo il trionfo a Melbourne e la sofferta vittoria al Roland Garros non può che far sorgere un interrogativo: Serena Williams può completare il Grande Slam?
Sì, vien da dire. Serena e i suoi tifosi possono fare tutti gli scongiuri del caso, ma è innegabile che dopo aver vinto anche a Parigi la questione comincia a farsi interessante. Il Roland Garros è sempre stato lo Slam più complicato per l’americana, difatti lo ha vinto “soltanto” in tre occasioni e quest’ultima è stata la più faticosa, costretta a ben quattro rimonte e ostacolata da una sindrome influenzale che ne ha minato il rendimento.
Eppure è riuscita comunque ad uscirne vincitrice e adesso la strada sembra in discesa visto che i due Slam restanti, Wimbledon e lo US Open, sono probabilmente i due Major più “facili” da vincere per lei. Partiamo dai Championships: cinque successi e altre due finali sono un bottino decisamente incoraggiante, se poi si ha la possibilità di contare su un servizio atomico che sull’erba diventa quasi illegale le cose sembrano ancora più semplici.
Allo stesso tempo però l’erba può diventare un pericoloso nemico, le possibilità di sorprese aumentano e ci sono un paio di giocatrici che potrebbero metterla in seria difficoltà, Kvitova e Lisicki su tutte. Diversa la situazione a Flushing Meadows, dove è imbattuta da tre anni, dal 2011 ad ora ha perso soltanto una partita (la finale del 2011 contro Samantha Stosur), ha tutto il pubblico a suo favore e di avversarie veramente pericolose, capace di fronteggiare una Serena al top, non se ne vedono, a meno di un ritorno agli antichi splendori da parte di Azarenka.
Tirando le somme: missione sicuramente difficile (una giornata storta può sempre capitare e S.Williams lo sa bene), ma non impossibile. Ci riuscisse, Serena diventerebbe la quarta nella storia, dopo Maureen Connolly, Margaret Court e Steffi Graf. “Little Mo” fu l’unica a riuscirci nell’era pre-Open, conquistando tutti gli Slam nel 1953, giusto un anno prima di infortunarsi gravemente e ritirarsi dall’attività.
L’australiana e la tedesca (le uniche con più titoli Slam della Williams) hanno compiuto l’impresa rispettivamente nel 1970 e nel 1988. La Graf è l’unica ad esserci riuscita vincendo su tre superfici diverse: battè Chris Evert all’Australian Open, la povera Natasha Zvereva al Roland Garros, l’immortale Navratilova a Wimbledon e infine Gabriela Sabatini a New York.
C’è anche chi ha solo sfiorato il colpaccio, una lista di sei giocatrici tra cui la stessa Serena Williams: nel 2002 vinse Roland Garros, Wimbledon e US Open, ma i problemi fisici le avevano impedito di prendere parte al primo Major dell’anno e così si dovette consolare vincendo in Australia l’anno dopo completando il “Serena Slam”. Ci andò vicinissima Martina Hingis nel 1997: le mancò soltanto il sigillo a Parigi, dove fu sconfitta in finale dalla sorpresa Iva Majoli.
Monica Seles intascò tre Slam su quattro sia nel 1991 che nel 1992, l’erba però non le era amica e il sogno sfumò nella sua unica finale ai Championships, persa nettamente contro la Graf nel ’92. Più indietro nel tempo troviamo Martina Navratilova e Billie Jean King. La prima può recriminare per il 1983, quando Kathy Horvath la sorprese agli ottavi a Parigi, mentre a BJ mancò solo l’Australian Open nel 1972 a cui non prese parte. Infine, ma qui si torna alla preistoria del tennis, c’è Helen Wills Moody, vincitrice di tre prove su quattro nel 1928 e 1929.
L’ultimo dato che val la pena andare a scovare è quello che vede in Jennifer Capriati l’ ultima giocatrice capace di vincere i primi due Slam dell’anno: nel 2001 trionfò a Melbourne battendo Martina Hingis e qualche mese dopo riuscì a ripetersi a Parigi, uscendo vincitrice contro Kim Clijsters al termine di una durissima battaglia (1-6 6-4 12-10 in favore dell’americana). A Wimbledon e allo US Open le furono fatali le semifinali, da cui uscì sconfitta per mano di Justine Henin e Venus Williams.
Adesso la palla passa a Serena, che subito dopo la vittoria su Lucie Safarova non ha nascosto di sperare in una vittoria di Novak Djokovic a Parigi in modo da poter dividere con qualcuno l’enorme pressione mediatica per l’ipotetico traguardo. Non è andata così e ora gli occhi sono tutti su di lei, sarà un ulteriore ostacolo nella rincorsa alla leggenda? Meno di tre settimane e avremo tutte le risposte.
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